MASSIMO MANCINI
Cronaca

Mattarella ricorda Scappini. La nipote del partigiano:: "Un incontro indimenticabile"

Tania abita a Larciano ed è l’unica erede di Remo, l’uomo della liberazione di Genova. Firmò la resa dell’esercito tedesco: "Furono risparmiati tanti morti e la distruzione del porto".

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato a Genova Tania Scappini, nipote di Remo, partigiano, che con l’incarico di presidente del Comitato di Liberazione della Liguria, nel 1945, firmò il documento con il quale l’esercito tedesco si arrese ai partigiani, senza spargimento di sangue. Tania Scappini, che abita Larciano dal 2003, è figlia del fratello di Remo. È la sua unica erede. La città di Genova si liberò da sola. La firma della resa avvenne all’interno di Villa Migone. Per il comando tedesco era presente il generale Meinhold. Il documento firmato, in duplice copia e scritto sia l’italiano che in tedesco è conservato al Museo del Risorgimento a Genova. Remo Scappini, era di origini empolesi. A lui e sua moglie Rina Chiarini è dedicato un gigantesco murales presso la stazione ferroviaria di Empoli. Due personaggi indimenticaili che si sono ritagliati uno spazio importante nella storia della Resistenza Italiana.

"Quando sono stata contattata dal Quirinale – esordisce nel racconto la nipote Tania – per recarmi a Genova, dove avrei incontrato il Presidente della Repubblica, ho provato un’emozione immensa. Sono andata con mio figlio Yuri Nardini. Prima siamo stati ospiti al Teatro nazionale Ivo Chiesa e poi a Villa Migone, luogo dove mio zio firmò il documento di resa dei tedeschi. In questa occasione – ci dice Tania Scappini, che oggi ha 78 anni – ho avuto l’occasione di incontrare i pronipoti del comandante tedesco Meinhold che firmò la resa. Fu un atto importante, di responsabilità da entrambe le parti che permise di evitare numerosi morti e la distruzione del porto d Genova. Il generale Meinhold consegnò la pistola, come segno ufficiale di resa, proprio a mio zio Remo. Quando Hitler apprese la notizia decretò la condanna a morte del suo generale, fortunatamente poi mai realizzata.

Poi la stretta di mano con Mattarella "a cui ho espresso tutto l’onore e l’orgoglio che provo ad essere la nipote di Remo Scappini. Non dimenticherò mai questa giornata e quella stretta di mano con il presidente Mattarella".

Massimo Mancini