C’è anche l’albergatore Francesco Rastelli tra le quattro persone arrestati la scorsa settimana e considerati vicini alla camorra dagli inquirenti e accusati del reato di tentata estorsione aggravata dal ’metodo mafioso’. L’applicazione della misura cautelare in carcere è stata eseguita dai finanzieri del comando provinciale di Bologna, insieme agli uomini dello Scico, con il supporto dei militari in forza ai comandi provinciali di Firenze, Pistoia, Napoli e Salerno.
Si tratta dello sviluppo di complesse indagini dirette dal magistrato Roberto Ceroni della Dda della procura della repubblica di Bologna, con il coordinamento della procura nazionale antimafia e antiterrorismo. La presunta vittima è un imprenditore toscano ma residente da anni nel bolognese, titolare di un’azienda di logistica di trasporti a Castel Maggiore. L’uomo aveva ricevuto una proposta commerciale rivolta però con il classico metodo mafioso: minacce dirette, anche ai famigliari. Gli indagati gli avrebbero ’proposto’ la cessione, a titolo oneroso, di crediti d’imposta fittizi: l’imprenditore avrebbe dovuto acquistare da una società nella piena disponibilità degli indagati un credito Iva di circa 4,8 milioni di euro.
Rastelli, che ha sempre negato la sua vicinanza ad ambienti legati alla camorra, non è un nome nuovo alle cronache. Due fabbricati a uso alberghiero, le società di gestione di tre hotel, un tour operator con sedi a Roma e a Venezia, un appartamento di lusso al Kursaal, conti correnti e otto veicoli tra automobili di lusso e moto di grossa cilindrata. Ammonta a circa 10 milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla Dia di Firenze nel 2021. La Corte di Cassazione dovrebbe presto esprimersi in maniera definitiva sulla vicenda. Rastelli è considerato dagli inquirenti vicino agli ambienti camorristici napoletani, in particolare al clan Formicola. Le società che facevano riferimento a lui sono state affidate a un amministratore giudiziario.
A Montecatini furono sequestrate le gestioni di due alberghi, uno in pieno centro e uno in corso Matteotti, entrambi gestiti da Rastelli, ma non appartenenti a lui. Le proprietà delle due strutture sono del tutto estranea ai fatti. È stata invece sequestrata la proprietà degli alberghi Le Fonti, in via San Francesco, e Medici, in via Montebello. Attraverso la partecipazione in due società, Rastelli controllava anche un albergo a Firenze.
L’operazione, spiegò la Dia, che non fornì al tempo il nome del destinatario del provvedimento, "ha permesso di dimostrare, oltre al profilo criminale dell’imprenditore, la sproporzione tra i redditi da lui dichiarati e il consistente patrimonio accumulato nel tempo, a lui riconducibile ma in parte fittiziamente intestato alla moglie e ai figli".
Rastelli, già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza come confermato dagli inquirenti, ha riportato condanne irrevocabili per diversi reati, tra cui associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, detenzione di armi, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e ricettazione.
Daniele Bernardini