
Luccisano, show Boom Stasera il comico al Verdi
MONTECATINI TERME
"Sto guidando verso Montecatini: arrivo il giorno prima dello spettacolo per verificare se le terme esistono davvero". Emiliano Luccisano è il compagno di classe simpatico su cui puoi fare affidamento, la spalla sulla quale piangere. Stasera, dalle 21 al Teatro Verdi, andrà in scena con "Boom", la satira della quotidianità. Classe 1987, si definisce comico, autore e regista: da Centocelle, il quartiere di Roma che le ha dato i natali, dalla vita reale, ai social network, a quella virtuale: l’ispirazione, per tutti o quasi, giunge da lì ormai. Non crede? "È lo spazio più semplice da raggiungere. Ma io sono figlio degli anni Ottanta e quindi sono una via di mezzo: frequento anche la gente, quella vera. Riconosco, però, che i social ti danno il polso della situazione: immediato. Uno ne approfitta: puoi spiare più persone contemporaneamente". Autore per anni di Dado, vincitore del premio della Satira 2015. Tre parole per descrivere Boom? "Esplosivo – il titolo è esplicativo –, colorato – per le tante luci che avremo –, rancoroso perché sarà una riflessione ad alta voce del cambiamento, spesso ipocrita, di comportamento e linguaggio avvenuto negli ultimi anni. Io, un tempo ciccione o cicciottello, oggi vengo a sapere di essere quasi una specie protetta; il classico panino col salame oggigiorno food porn e potrei continuare…". Un romano in Toscana, nel pistoiese: c’era mai stato? Che cosa sa (e pensa veramente) di noi? "La Toscana non si può non frequentare, soprattutto per ragioni culinarie (e torniamo alla mia passione per il cibo). L’ho attraversata in lungo e in largo, soffermandomi in particolare a San Miniato, sede estiva di numerosi centri di formazione, e Firenze. Ma eccomi sulla strada per Montecatini, alla ricerca delle terme: ci saranno? Spero di sì. Scherzi a parte, voi toscani siete simili ai romani: è come se ci fossero due galli in un pollaio, è una sfida di personalità. Adoro i comici toscani, da Benigni a Pieraccioni, così come a voi piacciono (anche a me) i vari Proietti, Verdone… Insomma, siamo simili". Un comico sogna? E se sì, che cosa sogna per sé e per gli altri? "Partiamo dal presupposto che un comico di base dorme poco, massimo 4 ore a notte e quindi sognare diventa difficile. Più che sognare, i suoi sono… trailer cinematografici. Spero, però, che la gente vada a teatro contenta per svagarsi, per trascorrere un paio d’ore serena, per ascoltare considerazioni in allegria".
Gianluca Barni