L’arte ’artica’ di Roberto Ghezzi in mostra al Museo della Carta

L’arte ’artica’ di Roberto Ghezzi  in mostra al Museo della Carta

L’arte ’artica’ di Roberto Ghezzi in mostra al Museo della Carta

Il 22 aprile alle 17 al Museo della Carta di Pescia Cartiera Le Carte sarà inaugurata una selezione di opere realizzate da Roberto Ghezzi a Tassilaq, in Groenlandia. Il lavoro artistico e documentale riporta su Carta Italiana a mano Enrico Magnani Pescia un grande cambiamento in atto: il surriscaldamento globale e i processi di fusione dei ghiacci artici. La mostra, curata dal direttore Massimiliano Bini e dalla critica e storica dell’arte Mara Predicatori, nasce come restituzione del progetto di residenza artistica The Greenland Project, cui hanno collaborato anche la Red House di Robert Peroni e Phoresta Onlus. Ghezzi è un artista visivo che nel tempo ha riconfigurato il genere paesaggistico; abbandonando progressivamente la pratica pittorica classica, ha studiato tecniche e modalità creative personali, in cui sono gli stessi elementi naturali a lasciare traccia su appositi pretrattati. In questo modo non solo restituisce artisticamente opere in cui natura e paesaggio manifestano se stessi, ma innesca un dialogo tra arte, scienza ed ecologia. Le carte scelte sono una selezione di impressioni fotografiche realizzate durante la residenza alla Red House: l’artista ha fatto letteralmente trascrivere al ghiaccio il proprio scioglimento sulla carta dell’Impresa Sociale Magnani, pretrattata con sali fotosensibili, riadattando ai propri fini l’antica tecnica cianografica. La carta è diventata un rilevatore dello stato e della velocità di fusione del ghiacciaio. Le opere di Ghezzi, pur mantenendo una dimensione estetico- metaforica del tutto autonoma, diventano superfici parlanti che possono essere lette sia artisticamente, sia da un punto di vista biologico-scientifico. È nata una collaborazione con Biagio Di Mauro, del Cnr Istituto di Scienze Polari, dal dialogo con il quale la pratica artistica, da fenomeno creativo autonomo, è diventata una sorta di verifica e testimonianza dei processi in atto. Nella mostra Ghezzi presenterà anche alcuni paesaggi prodotti per cianotipia con negativi fotografici; una serie di appunti visivi ad acquarello e tecnica mista e dei reperti da Tassilaq che restituiranno il processo di lavoro e la suggestione del luogo, opere che stigmatizzano, sotto forma di una veduta paesaggistica, il temibile fenomeno del cambiamento climatico.