
Lo spostamento della sede del Liceo Lorenzini è un tema caldo a Pescia
L’Immobiliare Triveneta, ex Santoni, ha promosso un ricorso al Tar contro la Variante urbanistica approvata dal Comune di Pescia. Oreste Giurlani, consigliere comunale del gruppo di opposizione Pescia Cambia, si dice fortemente preoccupato dalle conseguenze che questo può avere per il progetto del nuovo Liceo Lorenzini. Secondo l’ex sindaco, il procedimento rischia di bloccare il progetto, compromettendo il trasferimento della ex Santoni in zona Macchie di San Piero. Giurlani afferma che anche altre aziende che hanno sede nell’area interessata "abbiano già promosso per proprio conto azioni contro la Variante". "I numeri parlavano già chiaro – afferma – come può una azienda che ha una superficie edificata di circa 11.000 metri quadri, accettare di trasferirsi nell’ambito di una operazione di rigenerazione urbana, in un’area dove potrebbe utilizzare una superficie massima complessiva di circa 8.000? Come si può pensare di ottenere il consenso ad una diversa collocazione se colui che si deve trasferire neppure può mantenere il proprio patrimonio edilizio?".
La pianificazione approvata non convince l’ex sindaco. "In sede di approvazione è stata prevista la cessione gratuita delle aree e la demolizione delle strutture esistenti nonché la bonifica dei terreni a carico integrale del privato – prosegue –. La legge garantisce la proprietà, e i numeri non possono consentire l’apertura reale di un percorso di compensazione, così come previsto dalla legge urbanistica toscana 65 del 2014". Giurlani sostiene che la sua giunta aveva predisposto un percorso di rigenerazione urbana percorribile, per liberare i centri urbani da attività produttive non più consone e ricollocarle in aree più decentrate. "Senza una procedura condivisa – aggiunge – l’unica possibilità rimasta è una procedura di esproprio, con i tempi e i costi facilmente intuibili. L’indennità di esproprio va riconosciuta e non può essere pretesa una cessione gratuita al Comune". Giurlani sostiene che il ritardo nell’approvazione della variante ha determinato la perdita del finanziamento di 1 milione stanziato dalla Regione Toscana per progettare nuova scuola ed esproprio. "L’attuale situazione è quindi molto complicata – conclude – e il rischio di tenere ferme sia le aziende che la nuova scuola per tempi lunghissimi è oltremodo concreto".
Emanuele Cutsodontis