Innesto cutaneo, tecnica innovativa L’intervento è stato effettuato alla Biomedical di Monsummano

E’ stato eseguito dal chirurgo dottor Niccolò Francioli che è anche il direttero sanitario della struttura

Nella struttura sanitaria Biomedical di Monsummano Terme, per la prima volta in toscana è stato effettuato un intervento di innesto cutaneo utilizzando il metodo HyTissueMicrograft, si tratta di un trattamento altamente innovativo nell’ambito della medicina rigenerativa I cui successi in letteratura sono molteplici. L’intervento eseguito dal chirurgo, dottor Niccolò Francioli (direttore sanitario e della struttura stessa) e coadiuvato dall’infermiere Francesco Paoli esperto nella cura delle lesioni e ulcere cutanee e che sta seguendo il paziente nel post intervento. Tale metodica è la più rapida per ottenere microinnesti tissutali immediatamente utilizzabili in ambito clinico. Il paziente è, allo stesso tempo chirurgico, donatore e accettore di microinnesti calibrati. Il tessuto viene prelevato e disgregato, in questo modo non viene lesa la vitalità degli innesti e contemporaneamente si ha il loro arricchimento e dopo circa 90 secondi la sospensione con i microinnesti viene recuperata e può quindi essere iniettata nella zona da trattare, Nello specifico sono stati trattati casi di lesioni acute del mantello cutaneo, causate da incidenti stradali o sul lavoro, ulcere diabetiche di piede, ulcere in prossimità del tendine achilleo, revisioni cicatriziali. In tutti i casi si voleva cercare di risparmiare tessuto dalla zona donatrice, limitando così il più possibile gli esiti cicatriziali e le complicazioni a carico di tale zona. La scarsa invasività del prelievo richiesto per la procedura con HyTissueMicrograft si evidenzia anche dai rapidi tempi di recupero del sito donatore e quindi dalla possibilità di operare anche in un contesto di ambulatorio chirurgico, semplificando notevolmente la procedura di prelievo tessutale. Tra i vantaggi, spiegano alla Biomedical: "la mininvasività, il processo interamente autologo, l’omologia tissutale, la standardizzazione della procedura, la semplicità d’utilizzo, la velocità della procedura, utilizzabile sia in sala operatoria che in ambulatorio, l’altissima vitalità cellulare all’interno dell’innesto". "E’ utile - aggiungono – in tutti i campi ove sia necessario rigenerare tessuti danneggiati molli attraverso l’uso di microinnesti".