Indagine Municipale, colpo di scena. Nell’attesa Gatto torna alla guida

A poche settimane dalla nuova udienza preliminare davanti al Gup, il Comune ha deciso per il reintegro

Il Comune reintegra Domenico Gatto alla guida della polizia municipale, a poche settimane dalla nuova seduta dell’udienza preliminare in cui il Gup dovrebbe esprimersi in merito alla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla procura nei confronti del funzionario e altri agenti in servizio al comando all’epoca dei fatti contestati . La decisione è stata ufficializzata nel tardo pomeriggio di ieri con un decreto del sindaco Luca Baroncini. Gatto, una volta ritirata ogni misura cautelare nei suoi confronti, era stato reintegrato in Comune, ma al settore edilizia privata dell’ufficio urbanistica.

"Le contestazioni mosse al dipendente e per le quali la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio – si legge nel provvedimento firmato da Baroncini non riguardano fattispecie di reato per le quali l’articolo tre della legge 97 del 21 marzo 2001 prevede l’obbligatorietà del trasferimento del dipendente a un ufficio diverso da quello da cui prestava servizio al momento del fatto. Dopo un attento esame tra il bilanciamento degli opposti interessi, ovvero l’opportunità di attendere momenti di maggior chiarezza prima del reintegro di Gatto nelle funzioni, come previsto dal provvedimento del 14 marzo, e l’assenza di disposizioni legislative che rendono obbligatorio il trasferimento di ufficio per le fattispecie di reato contestate, deve ritenersi prevalente il secondo". Il sindaco Luca Baroncini ha quindi decretato che, a decorrere dal 20 aprile, Gatto torni alla guida della polizia municipale. Il comandante è indagato insieme ad altri sette agenti del comando, incluso l’agente del nucleo sicurezza Manrico Cecchini, per reati che vanno dall’abuso d’ufficio alla calunnia, falso in atto pubblico, arresto illegale e sequestro di persona. Per quest’ultimo reato sono state presentate due remissioni di querela.

Le indagini sono state svolte dalla squadra mobile di Pistoia, diretta dal vicequestore aggiunto Gian Fabrizio Moschini e coordinate dalla Procura. Il 14 luglio dello scorso anno Gatto e Cecchini sono stati arrestati dalla polizia di Stato e messi agli arresti domiciliari, poi revocato. Andrea Albano ebbe il divieto di dimora in città poi revocato. Gli altri indagati sono Luca Fabrizi, Maurizio Neri, Matteo Landi. E Andrea Marino. Per quest’ultimo, difeso dall’avvocato Marcello Burchi del foro di Pistoia, Serranti e De Gaudio hanno chiesto il non luogo a procedere.

Daniele Bernardini