
Il prezioso crocifisso ligneo, risalente al XIV secolo, è stato presentato in Cattedrale, in quell’oratorio di Sant’Allucio dove le due restauratrici, Ilaria Nardini e Laura Lanciotti, hanno effettuato l’intervento di restauro
Ad aprire le Feste Grosse ecco il Santissimo Crocifisso, tornato a splendere grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Diocesi e Venerabile Compagnia della Maddalena, che hanno restituito ai fedeli un’opera ritenuta miracolosa. Il prezioso crocifisso ligneo, risalente al XIV secolo, è stato presentato in Cattedrale, in quell’oratorio di Sant’Allucio dove le due restauratrici, Ilaria Nardini e Laura Lanciotti, hanno effettuato l’intervento di restauro. All’incontro hanno preso parte anche il Vescovo monsignor Fausto Tardelli, il vice governatore della Compagnia, Paolo Vitali, il direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi don Gianluca Diolaiuti e il presidente della Fondazione Luca Gori, che ha ricordato come "il bando restauro sia uno dei componenti essenziali del nostro intervento nel campo culturale: non si fa solo conservazione, ma si fa promozione di un luogo e si consolida la coesione di una comunità. Credo che il risultato che viene presentato testimoni il raggiungimento pieno di questi obiettivi".
Monsignor Tardelli, nel suo intervento, prima di ringraziare il sindaco Riccardo Franchi, "sempre presente nella vita della città", la Fondazione, il cui contributo ha permesso l’esecuzione dell’intervento, l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi, "fino a poco tempo fa guidato da don Francesco Gaddini, ora da don Gianluca", e il Capitolo della Cattedrale, custode della realtà sacre e della tradizione religiosa di Pescia, ha espresso la propria ammirazione per l’antica opera: "la bella di questo Crocifisso, così capace di esprimere, di comunicare, di farci emozionare- afferma –perché ci trasmette il mistero grande di questo amore che si abbandona alla morte per la nostra salvezza. Il restauro è stato capace di riportarci all’espressività straordinaria di questa opera, di eccezionale valore artistico. Ma il suo valore è quello religioso, rappresenta la rivelazione dell’amore di Dio per l’umanità. Ed è importante per la comunità pesciatina, perché si inserisce nelle Feste Grosse, bell’evento caratteristica di Pescia, che ogni 25 anni, come i Giubilei, unisce la città, unisce la Diocesi. Avevamo vissuto il restauro con un certo patema d’animo, non sapendo se sarebbe arrivato al momento giusto; invece è arrivato, e ringrazio, per questo, le restauratrici. Un intervento che, per volontà della Sovrintendenza, non ci permetterà di portarlo, come di consuetudine, in processione. Porteremo una copia, la copia quattrocentesca conservata nella chiesa di Santo Stefano. Questo rimarrà esposto in Cattedrale fin quando la Chiesa della Maddalena non sarà restituita al culto".
Emanuele Cutsodontis