Il nuovo libro su Benigni: "Ecco come è cambiato"

Oggi al Valdarno Cinema Film Festival il pesciatino Marasti presenta l’opera

Il nuovo libro su Benigni: "Ecco come è cambiato"

Il nuovo libro su Benigni: "Ecco come è cambiato"

Al Valdarno Cinema Film Festival, alle 17, Alfredo Marasti presenterà il suo libro “Il piccolo diavolo e l’acqua santa. Roberto Benigni dalla dissacrazione al politicamente corretto“, edito da Falsopiano. L’autore, insegnante all’Istituto Simondi Pacinotti, nasce cantautore e regista; nel 2013 la sua Canzone per Mario vinse la XXIV edizione di Musicultura, nella sezione dedicata al miglior testo. La monografia su Benigni arriva sette anni dopo “Storia e rappresentazione. Come il cinema italiana ha raccontato il fascismo“.

Perché un libro su Benigni?

"È un libro su come il suo percorso artistico è cambiato, a mio parere in peggio, nella seconda metà della sua carriera. Ho pensato di scriverlo perché non mi piaceva come altri avevano già descritto questo cambiamento. È un libro unico nel suo genere: le monografie più approfondite si fermano all’Oscar del 1999 o si soffermano su singoli aspetti. Per la prima volta, un po’ impietosamente, con un certo dolore, partendo da una sconfinata ammirazione, ho riletto il suo percorso nell’insieme, da “Berlinguer ti voglio bene“ al “Cantico dei Cantici“ recitato a Sanremo".

Il ritratto che ne fa non sembra positivo.

"Chi celebra Benigni tende a considerare la fase dell’Oscar e del TuttoDante come un’evoluzione, arrivando a santificarlo come poeta o cantore nazionale; chi lo ha criticato l’ha spesso crocefisso solo per essere cambiato, per essere stato un po’ incoerente. Il problema, per me, non è la coerenza. Non si può pretenderla da un artista. Gli spettacoli nati dal TuttoDante sono sempre strutturati in due parti, la prima comica, la seconda divulgativa, quella che finisce nelle scuole e per cui si mobilitano papi, università e istituzioni. In questa, così celebrata, una grandissima parte di ciò che dice è del tutto falso, inventato, e Benigni lo sa perfettamente essendo tutto fuorché ignorante.. Quando l’etica cattolica tocca temi potenzialmente indigesti, come il peccato o la dannazione eterna, lui non ne parla, parla solo dell’amore".

Un Benigni cambiato quindi.

"Un tempo, giocando con le parole, smascherava certe logiche subliminali del potere. Dopo ha iniziato a usarle lui stesso in senso retorico. E non è un caso che politici come Giorgia Meloni o Ignazio La Russa, in occasione dello spettacolo sull’Inno di Mameli, lo applaudissero copiosamente".

Emanuele Cutsodontis