GIOVANNA LA PORTA
Cronaca

Addio a Guido Taddei, albergatore e politico. ’Custodì’ anche le Terme

Più volte presidente di Apam, consigliere comunale e alla guida di importanti hotel. Il ricordo della figlia Francesca: "Coraggioso, capace e fortunato"

Guido Taddei

Guido Taddei

Montecatini Terme (Pistoia), 20 agosto 2023 - Si è spento venerdì sera Guido Taddei, albergatore e personaggio di spicco di Montecatini. Aveva 92 anni. Un piccolo grande uomo che nella Montecatini anni Ottanta e Novanta aveva abilmente trainato insieme ad altri imprenditori il carro dorato delle Terme d’Europa. Taddei Hotels, rete che comprendeva gli alberghi di Guido e del fratello Renzo (padre di Carlo ed Elisabetta), ha rappresentato un brand di ottima fama e una garanzia anche per i tour operator. A piangere il vuoto lasciato da Guido è la moglie Maria, anche lei montecatinese doc e albergatrice. La sua famiglia era proprietaria della pensione Prati di via Rosselli. Guido lascia una schiera di nipoti e quattro figli: Francesca, albergatrice per molti anni presidente di Apam; Laura, vicepreside dell’istituto Pasquini di Massa e Cozzile; Ciro ed Enrico, albergatori.

Guido amava tre cose: la famiglia, la sua città e la politica. Era stato uno dei "grandi vecchi" della politica montecatinese. Albergatore (più volte presidente di Apam), era stato componente del Cda delle Terme. "Fu durante il nostro mandato – ricordava spesso – che resistemmo a chi chiedeva di dare 8 milioni agli ascolani perché se ne andassero e riuscimmo a mandarli via a costo zero". Più volte consigliere comunale e uomo forte della destra, dopo aver militato per alcuni lustri nel Msi, era passato ad Alleanza Nazionale. Ma lì si era poi fermato, rifiutando trasmigrazioni in partiti ibridi di centrodestra. Negli ultimi anni soffriva molto nell’osservare la caduta libera della città e delle sue Terme.

Sol chi non lascia eredità di affetti poca gioia ha dell’urna: la citazione di Foscolo sorge spontanea nell’ascoltare il ricordo della figlia Francesca: "Mio padre ha amato la famiglia più di ogni altra cosa, fino all’ultimo respiro. E’ stato coraggioso, capace e fortunato. La fortuna più grande è aver sposato mia madre. In noi lascia i suoi grandi insegnamenti morali, ricordo di un uomo leale, che ha sempre agito con onestà e per il bene comune non solo delle sue aziende, ma della città. Ho davanti a me l’immagine nitida della sua felicità quando, grazie all’articolo 700 le terme furono tolte dal tribunale agli ascolani. Tornarono alla gestione pubblica e mio padre fu scelto come custode degli stabilimenti e della proprietà, con tanto di chiavi, in un lasso di tempo a cavallo tra il secondo mandato di Severi e il primo mandato di Bellandi. Una responsabilità enorme alla quale non si sottrasse. Aveva il dono di saper prendere decisioni all’impronta. Ci ha insegnato tutto e ha voluto bene a tutte le persone con le quali ha condiviso l’esperienza di una vita piena. La politica era la sua grande passione, portata avanti senza compromessi".

Il funerale oggi alle 13.30 in Sant’Antonio. Condoglianze alla famiglia da La Nazione.