Gli studenti a Villa Matilde: una giornata in allegria con gli ospiti della Rsa

I ragazzi hanno ascoltato le storie degli anziani, le loro vite, un’esperienza importante. La direttrice Moretti: "Un momento di svago apprezzato anche dai parenti dei nostri assistiti"

La foto dell'iniziativa: gli ospiti con il gruppo Noi del Pacini Odv

La foto dell'iniziativa: gli ospiti con il gruppo Noi del Pacini Odv

Pescia, 27 marzo 2024 – Studenti e anziani insieme a scambiarsi storie e emozioni. È quanto accaduto alla Rsa Villa Matilde di Pescia che ha incontrato i ragazzi del progetto "Animazione Rsa" grazie all’associazione Noi del Pacini Odv. "Sono sempre occasioni molto importanti – ha detto la direttrice della struttura Daniela Moretti – anche per i parenti che vengono a trovare i loro cari e trovarli immersi nella gioia di un incontro giovanile e musicale è sicuramente importante e da coltivare per il futuro come momento di cura benefico" a cui ha fatto eco il direttore sanitario Francesco Conforti che ha sottolineato come questa sia stata "un’esperienza positiva per i ragazzi e per gli ospiti che si sentono valorizzati dai giovani in un scambio generazionale da incentivare e coltivare nel futuro. La cura del prossimo è un segnale positivo e di speranza anche in una società che talvolta sembra aver perso il buon senso da tanti punti di vista".

Tanti i momenti di interesse reciproco vissuti da anziani e studenti. Tra questi ultimi Martina Kola della classe 4C Afm e Sara Rossano della classe 1C linguistico hanno espresso gioia e felicità nel partecipare a questo tipo di iniziativa, per loro infatti è stata la prima esperienza sociale di animazione in una struttura residenziale per anziani: "Hanno gioia da vendere e divertimento. Siamo arrivati con dei pregiudizi nei loro confronti, nel senso che pensavamo che gli anziani fossero più calmi, invece sono persone energetiche che hanno voglia di condividere momenti gioiosi, come noi". Anche alcuni ospiti hanno voluto lasciare un pensiero riguardo alla loro vita, ad esempio Moreno, che di lavoro faceva il palombaro della Marina, Ivo che ci racconta le sue avventure da partigiano e soldato volontario, Settimia che con la sua dolcezza ha raccontato di quando in gioventù suonava il pianoforte e ricamava. "Tutte esperienze sicuramente formative per i nostri giovani – ha detto Michela Cinquilli, avvocato canonista e docente di religione – in quanto l’ascolto, il mettersi a servizio in una forma del tutto spontanea, gratuita e libera è gratificante e stimolante per tutti e garantisce quel processo di crescita umana unico e irripetibile. Anche il consiglio direttivo della associazione Noi del Pacini, ha sempre ritenuto fondamentale offrire questo tipo di opportunità agli studenti allo scopo di contribuire alla formazione di una sensibilità e di un impegno che potranno rappresentare nel futuro anche scelte per vite lavorative nell’ambito del sociale oltre a permettere di conoscere nel concreto le effettive esigenze del territorio in cui vivono".