MARCO A. INNOCENTI
Cronaca

Galeazzo Nardini scomparso a 78 anni: fu artista davvero unico

Lutto per la cultura. I funerali domani 1 aprile, ore 15, Santa Maria Assunta di Massa (Massa e Cozzile)

Una foto artistica, come a lui sarebbe piaciuta, di Galeazzo Nardini

Pistoia, 31 marzo 2016 - LA CITTÀ e la Valdinievole in lutto per la scomparsa di Galeazzo Nardini, un artista e un personaggio che non è certo passato inosservato nella sua vita piena di idee, invenzioni, trovate di genio scaturite da una mente vulcanica e soprattutto di raro coraggio creativo in anni in cui era infinitamente più arduo distaccarsi dalla cultura dominante.

Aveva 78 anni ed era nato a Pescia, anche se buona parte della sua vita l’ha trascorsa a Montecatini. È padre dell’attrice Hélène Nardini. Sulla Wikipedia è definito «corridore ciclista e pittore, esperto di diamanti grezzi, espositore di se stesso». Sì, perché rimase celebre per aver fatto di sè un’opera da mostrare al pubblico degli Uffizi nel 1973. Aveva frequentato l’Accademia di Firenze e l’École Pratique des Hautes Études a Parigi. Dal 1968 al 1971 inizia lo studio dell’arte del taglio dei diamanti. Nel 1973 autoespone una sua opera al museo del Louvre e al Musée d’Art Moderne di Paris per l’ottava Biennale.

Nel 1974 apre a Montecatini lo Spazio Alternative 2 che ospita performance e esposizioni di artisti, dalle avanguardie internazionali ai naif jugoslavi. Nel 1976 inizia Arte Sciopero, lo sciopero della creatività; nel 1977 realizza il primo Libro Sferico, fonda l’Università Utopica, intraprendendo una crociata anticensorea. Nel 1977-78 da Londra con Michael Pergolani partecipa alla trasmissione Rai L’altra domenica di Renzo Arbore per diverse puntate. Organizza a Montecatini Supermegaiperdada una festa nell’ambito di Critica 1, convegno internazionale promosso dalla Regione e dal Comune. Nel 1979-80 con Pergolani per la Rai è tra i protagonisti del Pergolangolo. Altra notorietà nel 1981-83 col giornale satirico Il Male di cui è redattore. E molto altro ancora. Una grave perdita per la cultura più libera e universale.