
Il gioco d’azzardo a Montecatini nel post Covid è crescito in maniera preoccupante
L’allarme gioco d’azzardo suona sempre più forte a Montecatini. I dati forniti ieri pomeriggio, dalla Società della Salute in occasione del primo appuntamento organizzati in Valdinievole per la presentazione del profilo di salute comunale e illustrare il nuovo modello organizzativo sanitario e sociale territoriale, sono allarmanti. Le giocate pro capite sono passate da circa 4.500 euro del 2021 ai 7mila del 2023. Stefano Lomi, direttore della Società della Salute della Valdinievole ha spiegato la situazione. "Questi indici – ha sottolineato – sono tra i più elevati in Italia, insieme a quello registrati a Prato. Durante il periodo della pandemia, evidentemente, molte persone sole hanno iniziato giocare o a spendere più soldi di prima in questa attività, mentre erano chiuse in casa senza niente da fare".
La SdS della Valdinievole è in prima linea nella prevenzione del gioco d’azzardo, attraverso un progetto specifico. "Grazie al sostegno della Regione – ha proseguito Lomi – insieme a realtà del terzo settore, stiamo lavorando con le giovani generazioni e nell’ambito delle imprese, con azioni diffuse, un’attività tesa a fare emergere le varie situazioni e la proposta di un sostegno". Il direttore ha ribadito che i Comuni della Valdinievole, a fronte di 700mila euro pagati, ricevono servizi per oltre due milioni di euro. Un parere supportato anche da Simona De Caro, sindaco di Monsummano e presidente della Sds. "In molti casi – ha spiegato – persone che ricoprono ruoli amministrativi non hanno la piena consapevolezza di quanto sia importante questa realtà. Il personale è molto preparato e offre ritorni concreti in termini di servizi".
Lomi, in merito al tema della presenza di minorenni non accompagnati in Valdinievole, ha voluto precisare che "grazie ai progetti che vedono coinvolta la Società della Salute e associazioni, la situazione offre benessere e opportunità per questi ragazzi. In merito a episodi avvenuti anche di recente a Montecatini, bisogna ben capire a quale fascia di età e popolazione appartengano determinati soggetti".
De Caro ha ribadito che "informare i cittadini sul funzionamento della rete dei servizi può aiutare l’intero sistema a dare più valore alle risorse presenti nelle comunità locali, comunità che riescono ad attivare e connettere tutte le risorse formali ed informali presenti, le professionalità sociali e sanitarie che insieme al capitale sociale, costituiscono il basamento di un welfare moderno e innovativo".
Daniele Bernardini