Dior, la vacanza finì in dramma Il grande stilista francese morì nella suite de "La Pace"

Al mattino si recava al Tettuccio, poi nel pomeriggio passeggiate nel parco ed escursioni nei dintorni

Dior, la vacanza finì in dramma  Il grande stilista francese  morì nella suite de "La Pace"

Dior, la vacanza finì in dramma Il grande stilista francese morì nella suite de "La Pace"

Nella Montecatini che fu, tra i tanti vip e personaggi reali dei rotocalchi ospiti abituali delle terme e del Grand Hotel & La Pace, una vetrina d’onore la merita senza dubbio Christian Dior. La stanza 302, come ricordava bene Ricciardo Pucci, era la camera abituale dello stilista che in soli dieci anni riuscì a rivoluzionare il mondo della moda e da circa settanta con il suo marchio fa sognare le donne di tutto il mondo. Montecatini era il suo rifugio dorato, la sua piccola isola di lusso gentile.

Tanto che, pochi anni fa, nella stanza del maestro la famiglia Pucci decise di far nascere una nuova suite nella quale "il lusso prende sostanza nei materiali e nei particolari – si legge sul sito del grand hotel - un coro di colori ripresi dalla palette dello stilista. La Suite Dior affascina per l’eleganza squisita degli arredi e degli accessori, per la confortevole camera matrimoniale con cabina armadio adiacente e per il grande balcone. Un’elegante sala da bagno con pareti a righe verticali bianche e nere corredata da vasca da bagno e doccia completa l’inno al maestro francese".

Dior in quella camera esalò l’ultiimo mortal sospiro nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 1957, mentre si trovava in vacanza nella nostra cittadina. Christian Dior era giunto a Montecatini per trascorrere un periodo di riposo per completare la sua imminente nuova collezione. Era giunto in treno accompagnato dalla segretaria. La giornata tipo. Secondo quanto ricordano i giornali dell’epoca, Dior al mattino si recava alle Terme, poi nel pomeriggio passeggiate nel parco e alcune visite nei dintorni, in particolare a Collodi per vedere la statua di Pinocchio e a Vinci per Leonardo. Pare che la sera prima della sua scomparsa si fosse fermato a giocare a canasta con alcuni amici francesi. I modelli ‘Junon’, ‘May’, ‘Lahore’, fino al famoso tailler ‘Bar’, simbolo di un nuovo modo di intendere e interpretare la moda, permettono di seguire l’evoluzione dello stile, fino agli ultimi modelli dalle forme pure, eleganti e affusolate del 1957, realizzate poco prima della morte, avvenuta per un improvviso malore.

La notizia. La repentina scomparsa del genio della moda rimbalzò su tutte le riviste, i quotidiani, i rotocalchi dell’epoca. ""E’ morto Dior, improvvisamente stanotte – si legge nel sommario del Corriere dell Sera del giorno dopo – l’arbitro della moda era in vacanza a Montecatini. Aveva trascorso una serata serena"". Poi, nei giorni successivi: "I fiori delle sartine di Montecatini hanno seguito Dior nell’ultimo viaggio". La Stampa raccontava: "E’ morto assistito dal direttore delle Terme, il professor Scalabrino. Monsignor Giulio Celli ha impartito i Sacramenti. Se n’è andato impeovvisamente". Sempre La Stampa, nei giorni seguenti ricorda che Dior aveva passato dieci giorni sereni in Toscana tra Lucca, Siena, Montecatini. Stampa Sera del 26 ottobre 1957, poi, annunciava la partenza della salma da Peretola.

Come eravamo. Mentre osserviamo le rovine del nostro passato, ci viene in mente che tutto sommato una semplice mostra permanente di foto d’epoca che ritraggono personaggi di spicco in giro per la città nei suoi momenti d’oro potrebbe aiutare a dare lustro alla città giardino che ha meritato l’ingresso nell’Unesco. Essenziale è una programmazione sinergica e ragionata. La Bellezza non manca, basta riuscire ancora a guardarla senza abbandonarsi alla rassegnazione o, peggio ancora, a un improduttivo gioco delle partI.

Giovanna La Porta