REDAZIONE MONTECATINI

Daspo e denuncia al giocatore che in tribuna lancia offese razziste all'avversario in campo

Pistoia, accade durante una partita di calcio a cinque. La vittima degli epiteti si è ritrovata anche la macchina danneggiata. Non potrà partecipare a eventi sportivi per cinque anni. Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale

Polizia in una foto di repertorio

Polizia in una foto di repertorio

Monsummano 24 maggio 2025 – Cinque anni di Daspo e una denuncia a un giocatore del calcio a ciqnue. Che dalle tribune, durante una partita in cui non giocava, ha lanciato offese razziste a un avversario che invece stava giocando. Il destinatario di Daspo e denuncia è un 21enne di Pescia. “Che con il proprio comportamento ha rappresentato un obiettivo e concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica - dice la questura di Pistoia – pregiudicando il regolare svolgimento dell’evento in occasione di un incontro di calcio a cinque”. La vicenda accade a Monsummano, durante la sfida del campionato di C2 di calcio a ciqnue tra l’Asd Pmp Crystal e Montalbano Cecina Larciano. Il 21enne è tesserato per quest'ultima squadra ma in quel giorno di febbraio quando si svolse la vicenda non era convocato. Stava seguendo la partita dagli spalti quando iniziarono gli insulti. "Sei una scimmia” e altre frasi del genere. Che sono state chiaramente sentite dagli spettatori. Il ragazzo vittima degli insulti a fine partita aveva chiesto spiegazioni al 21enne. Momenti di tensione, al termine dei quali la persona insultata si ritrovò anche danni alla carrozzeria dell’auto. La Digos e la divisione polizia anticrimine hanno svolto gli accertamenti individuando il ragazzo di Pescia e facendo scattare i provvedimenti. Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale: queste le accuse che hanno portato alla denuncia. 

"Umanamente – dice il questore – l’auspicio è che questo ragazzo si renda conto della gravità della propria condotta; lo sport, deve ispirare unicamente allo spirito della sana rivalità e competizione, nel rispetto delle regole e soprattutto del prossimo, anche se avversario nella gara, e che, quantomeno, maturi un senso di ravvedimento per il proprio errore".