REDAZIONE MONTECATINI

Costanzo e quel Ballo delle debuttanti

L’ex sindaco Alberto Lapenna ricorda il personaggio televisivo: "Un grande amico della città. Ci aiutò in un momento difficile"

Costanzo e quel Ballo delle debuttanti

Molti ricordano in città il Gran ballo delle debuttanti che venne trasmesso su Canale 5 dal Tettuccio e che aveva come protagoniste ragazze della famiglie nobili italiane e i cadetti dell’Accademia di Modena. L’ideatore di quel programma fu Maurizio Costanzo, scomparso ieri, che venne contattato da Alberto lapenna. L’ex sindaco voleva portare a Montecatini una trasmissione televisiva di successo com’era stato anni prima con Pippo Baudo e Serata d’Onore.

"Maurizio - racconta Lapenna – si dimostrò di essere un grande amico della città, sempre disponibile a promuovere la nostra città sia per l’efficacia della cura idropinica che per l’ospitalità che caratterizza Montecatini e i suoi abitanti. Le sue visite culminavano con l’elogio alla città e alle sue Terme e con l’invito a partecipare alle trasmissioni che si svolgevano invitandoci, come rappresentanti delle istituzioni, al Teatro Parioli per parlare di Montecatini, le sue Terme e tanto altro ancora. Ricordo che quando andai a trovarlo mi parlò della bontà delle cure e del locale Le Panteraie. Anche quando si sparse la notizia che a Montecatini c’erano più morti che nel resto d’Italia per un’ondata di caldo, lui dalla sua trasmissione mandò più volte segnali rassicuranti e facendo promozione alla nostra città. Ringrazio Maurizio per essere stato non solo mio amico ma soprattutto legato affettivamente a Montecatini".

E’ molto dispiaciuto Fernando Capecchi, patron (o meglio impresario, come preferisce definirsi) dell’agenzia Vegastar di Pistoia. "Sono venuto a conoscenza della morte di Costanzo dalla televisione - racconta -. Non mi vergogno a dire che mi sono commosso, come difficilmente mi capita. Maurizio Costanzo è stato un signor professionista, una di quelle persone che ha fatto la storia della tv per davvero, inventando da zero un genere televisivo come quello del talk show all’italiana". "Con lui - prosegue Capecchi - avevo un bel rapporto e nonostante non ci vedessimo ormai da diversi anni lo ricordo come una persona estremamente corretta. Quando ci incontravamo, e di solito succedeva a Roma, finivamo sempre per parlare del lavoro, del nostro lavoro. Lui del suo e io del mio. E da queste conversazioni si usciva sempre con la sensazione di essere cresciuti, a conferma della sua intelligenza tutt’altro che banale. In ogni occasione d’incontro, inoltre, si dimostrava gentilissimo e molto disponibile".