REDAZIONE MONTECATINI

Convento S. Maria in Selva verso la chiusura

Gli Agostiniani, rimasti soltanto in tre e di età avanzata, sono intenzionati a lasciare forse già da febbraio prossimo. Otto secoli di storia

Un fulmine a ciel sereno si è abbattuto sulla comunità di Buggiano e dell’intera Valdinievole: dopo otto secoli i padri agostiniani lasceranno il convento di Santa Maria in Selva. Uno choc per molti. I frati avevano lasciato il convento soltanto nel periodo napoleonico.

Dopo la recente scomparsa di padre Giuseppe, lo storico sacerdote "simbolo" del convento, attualmente sono rimasti tre agostiniani, padre Vincenzo Muselli, attuale parroco, padre Agostino e un altre padre. Tutti di una certa età. E questo sarebbe uno dei motivi che ha portato il padre della Provincia Agostiniana, padre Giustino Casciano ha prendere questa dolorosa decisione e a riconsegnare la parrocchia al vescovo della diocesi di Pescia, monsignor Roberto Filippini (nella foto).

Proprio nei giorni scorsi i parrocchiani avevano voluto ricordare padre Giuseppe con una panchina a lui dedicata. Niente faceva pensare a un epilogo del genere. E invece è arrivata questa doccia fredda. I tempi tra l’altro sono abbastanza stretti. La chiusura del convento dovrebbe avvenire entro i primi mesi del prossimo anno, forse già a febbraio.

Difficile comunque pensare che la Provincia Agostiniana torni indietro sulla decisione. Motivata non solo dall’età avanzata dei frati attualmente presenti nel convento, ma anche dalla crisi delle vocazioni. L’unica speranza potrebbe arrivare dall’arrivo di un altro ordine. Da voci raccolte negli ambienti religiosi sembra che si stia lavorando in questa direzione. Ma è ovviamente troppo presto per avere certezze.

"Sarebbe una dolorosa perdita per la nostra comunità – ha detto il sindaco di Buggiano Daniele Bettarini – per quanto possibile, senza voler interferire nell’autonomia della diocesi, l’amministrazione comunale è disponibile a supportare ogni iniziativa utile per evitare la chiusura".

I fedeli comunque si stanno mobilitando per cercare di convincere il padre provinciale a tornare indietro sulla sua decisione. Forse a breve una delegazione lo incontrerà. Pare invece certo che la diocesi manterrà comunque la parrocchia. Sarà quindi compito del vescovo nominare un nuovo parroco. Tra l’altro quella di Santa Maria in Selva era una delle più frequentate di tutta la zona, con fedeli che arrivavano da tutta la Valdinievole. Prima del covid era nota per la sua attività con i ragazzi. In estate accoglieva gratuitamente per il campo estivo centinaia di ragazzi da tutta la Valdinievole. Così come molto frequentato è il catechismo con una quindicina di laici a fare da insegnanti.