
Sul palco del Verdi tornano competenza e simpatia di un personaggio che ha messo insieme numeri record sui social portando cultura "Non solo studenti, anche gli adulti mi seguono con passione".
Tredici mesi dopo, ancora la competenza, l’empatia e la simpatia di Vincenzo Schettini sul palco del Teatro Verdi di Montecatini Terme. È diventato un maestro di pensiero, tanto che al Concerto del Primo Maggio ha raccolto applausi a scena aperta con questa frase: "L’educazione salverà voi e le nuove generazioni dalle diversità, dalle differenze di religione e di colore della pelle. Perché la comunicazione ci mette insieme e non ci divide. Ognuno di noi è". Sabato prossimo dalle 21, il professore che tutti desidererebbero avere (o avere avuto) riporterà ’La Fisica che ci piace’, lo spettacolo tratto dal suo omonimo libro, nella cittadina termale. In questo periodo, il 48enne docente, nativo di Como da genitori pugliesi ma residente a Monopoli, seguito da oltre 2 milioni di follower sui social, è divenuto uno dei volti più popolari della Penisola. Una laurea in Fisica, insegnante all’istituto Luigi dell’Erba di Castellana Grotte, ripropone la sua lezione-spettacolo. "Lo spettacolo è lo stesso, sono io a non essere lo stesso – si racconta –. Non è una pièce teatrale, dove le battute si ripetono: è uno show modellabile. Inoltre, ora sono molto più disinvolto: sono cambiato. Ci sono persone che vengono 2, 3 volte a vedere lo spettacolo: molti mi dicono che è talmente denso di contenuti, che va visto più volte per gustarlo maggiormente. Sono stupito degli ottimi numeri di questa seconda annata".
I ragazzi trascinano gli adulti; la sua lezione non fa smarrire l’attenzione dopo 20 minuti. Possiamo definirla una lezione simpatica? "Per quasi due ore la gente sta incollata a seguire i ragionamenti. Gli studenti adolescenti, che sono nel pieno, colgono tutto. Anche i bambini riescono a seguire bene. Ma pure gli adulti danno soddisfazione".
I giovani la seguono con questo entusiasmo anche a scuola? "Sì. Certo, al momento di interrogazioni e compiti, non tutti performano. Ma quella è una questione di studio".
Concerto del Primo Maggio, libri, programmi, teatro, ospitate. Ha raggiunto la maturità artistica in breve tempo. Come riesce a conciliare tutto? "Le cose che faccio, le faccio con estrema naturalezza, ma pure con estrema serietà. Sono molto rigoroso: pretendo tanto da me stesso. Sono estremamente organizzato. Anche con mesi di anticipo. Mi sono strutturato, sono diventato un’azienda, che investe tanto su me stesso e i miei progetti".
Come fa a mantenere sempre il sorriso sulle labbra? "Frutto della maturazione mentale: sul palco, in tv, a un festival devi portare il meglio di te stesso. Questo non significa che non soffra o non accusi stanchezza, che condivido magari con i miei familiari. La gente ha bisogno di autenticità e positività. Pasqualino, un amico di infanzia che lavora con me, ripete spesso: ‘nella vita le cose si possono fare in due maniere: col broncio o con entusiasmo. Ma con entusiasmo riescono meglio’. Ho fatto mia questa valutazione".
Gianluca Barni