
E’ valdinievolino uno dei protagonisti di "La Caserma", docu-reality realizzato in collaborazione con Blu Yazmine, che propone un ritratto inedito ed esaltante della generazione Z, quella dei post adolescenti. Va in onda in prima serata su Rai 2 (ieri il debutto): è un esperimento sociale che farà riflettere sui giovani under 30. Parole d’ordine saranno disciplina, doveri, convivenza, addestramenti e dure esercitazioni.
Il nostro protagonista si chiama Omar Hussain, è nato a Pescia 23 anni fa e vive a Massa e Cozzile. Insieme a lui un’altra toscana: Martina Albertoni di Figline Valdarno che vive a Castelfranco-Piandiscò (Arezzo). "Omar – si legge sul profilo pubblicato dalla Rai on line – in seguito alla separazione dei genitori ha interrotto bruscamente il rapporto con il padre. Ama leggere, suonare il pianoforte e cimentarsi con il canto. Partecipa perché lo incuriosisce tutto ciò che non conosce".
La nuova avventura televisiva di Rai2 nasce sul solco tracciato da “Il Collegio”. In La Caserma (la regia è di Riccardo Valotti) troviamo 15 ragazzi e 6 ragazze appena maggiorenni, provenienti da tutta Italia, che non hanno mai sperimentato un mondo senza internet e social media. Vivranno per un mese un’esperienza estrema e sconosciuta, una sfida per mettersi alla prova, per imparare a credere nel gruppo e nell’amicizia. Dovranno adattarsi a un rigido percorso di formazione militare, rispettando le regole imposte da cinque istruttori professionisti (Simone Cadamuro, Germano Capriotti, Deborah Colucci, Giovanni Rizzo, Salvatore Rossi) sotto l’occhio vigile di un irremovibile istruttore capo, Renato Daretti. La voce di Simone Montedoro, nel ruolo di narratore, racconterà e accompagnerà le avventure dei giovani durante tutte le 6 puntate.
Il programma (che non ha alcuna collocazione temporale) è un mix tra romanzo esperienziale e adventure, con l’idea di raccontare i ventenni del 2020 che gli autori del programma descrivono come "una generazione profondamente matura, capace di leggere la tradizione, proiettarsi nel futuro e ben consapevole di se stessa". Tra i 18 e i 23 anni, i protagonisti sono ragazzi “comuni”: studenti, lavoratori o appartenenti alla sempre più nutrita categoria dei neet, i giovani inattivi che non studiano e non cercano un lavoro. Attraverso un training ispirato alla disciplina militare, si troveranno ad affrontare duri addestramenti, percorsi ginnici, corse zavorrate, camouflage, escursioni in esterna, e poi suggestive arrampicate e spettacolari traversate di un ponte tibetano.
Questi giovani avranno dunque trenta giorni per superare i propri limiti, crescere e diventare un po’ più adulti. Scopo del programma sarà la formazione di un gruppo solidale e unito: ciascuno dei protagonisti dovrà sviluppare il “senso del fare”, sfruttando le capacità e superando le divergenze,- per un unico obiettivo, essere una squadra. Lo scenario è Levico terme, in provincia di Trento, con una struttura adibita a caserma, trasformata per l’occasione in un set unico per un percorso di addestramento duro e a contatto con la natura.
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