
Il coach: "Herons motivati dalla finale persa. Meini ha costruito una squadra che avrà tanta pressione addosso"
La voglia di affrontarla alla guida di una delle quaranta partecipanti ci sarebbe eccome, ma a meno di clamorosi ribaltoni coach Marco Calvani seguirà da spettatore illustre l’inizio della nuova stagione di Serie B Nazionale. Con un occhio in particolare alle sorti delle due franchigie termali, "d’altra parte io a Montecatini Terme sono legato da ricordi dolcissimi, auguro alla città, al suo pubblico e alle sue due rappresentanti le migliori fortune".
Coach Calvani, come giudica il format del campionato con due gironi con 20 squadre e 38 giornate ciascuno?
"Ci aspetta una B Nazionale dall’elevata competitività, con tante piazze storiche. A fare la differenza potrebbero essere non soltanto gli elementi di campo, ma anche la solidità e le capacità organizzative delle varie società".
La divisione Nord-Sud dei gironi sembra avere creato un dislivello di competitività in favore del Girone B.
"Sarà una stagione veramente impegnativa e stressante, nella quale a mio avviso sarà fondamentale avere un roster più lungo e qualitativamente omogeneo possibile per affrontare al meglio l’alto numero di partite".
Quali saranno le possibili protagoniste della stagione?
"Ci sono almeno dieci squadre che ambiscono a fare un campionato da protagoniste.Chi ha alle spalle una finale persa come Herons e Roseto parte per me con un bagaglio esperienziale e di motivazione maggiore rispetto alle altre contendenti".
Parlando della Fabo, come si migliora una squadra che è arrivata a una vittoria dalla A2?
"Innanzitutto ripartendo dalle certezze che hanno permesso una cavalcata simile, a partire dalla società, composta da persone di grandissima competenza che hanno saputo fare quadrato a fronte di una delusione cocente, dallo staff tecnico che è rimasto immutato, dal seguito di pubblico generato dai risultati degli ultimi playoff. E poi da un roster che ha mantenuto i propri punti di forza e che è stato puntellato con elementi funzionali al gioco di Barsotti".
La T Tecnica Gema è stata invece una delle regine del mercato. La convince il lavoro del diesse Guido Meini?
"Mi sento spesso con Guido, mi ha illustrato il progetto della società di voler fare un passo avanti e provare a disputare un campionato di vertice. Direi che la campagna acquisti portata avanti conferma questa intenzione, anche se stavolta non potranno partire a fari spenti: avranno da subito tanta pressione addosso".
Il pubblico montecatinese sarà costretto a dividersi fra il PalaTagliate di Lucca e il PalaCarrara di Pistoia, probabile nuova casa de La T Gema. L’assenza del PalaTerme è un handicap?
"Sicuramente da un punto di vista organizzativo per club e tifosi sarà una difficoltà ulteriore non di poco conto. Ma credo che giocatori e staff possano trasformare quello che tutti considererebbero uno svantaggio in un’occasione per fare gruppo e compattarsi ulteriormente".
Filippo Palazzoni