
"Gestire diversamente la fauna selvatica". Parte da qui l’argomentazione dell’associazione Amici del Padule di Fucecchio sul caso dell’uccisione dell’orsa Amarena in Abruzzo. La vicenda "rappresenta l’apice drammatico di una deriva in atto da tempo nel nostro Paese – scrivono gli ecologisti – un’azione che ha colpito nel profondo la sensibilità della gente ed ha scatenato un’ondata di indignazione senza precedenti. Speriamo che questa risposta così netta della popolazione possa disincentivare una tendenza consolidata e trasversale a sacrificare la fauna selvatica per ragioni di consenso elettorale. Da un lato provvedimenti che consentono a chi è munito di licenza di caccia di abbattere animali selvatici in espansione numerica, senza peraltro che ciò influisca significativamente sul loro contenimento numerico; dall’altro pochissimi controlli e pene irrisorie per chi commette atti di bracconaggio. Beninteso, siamo convinti che la maggioranza dei cacciatori rispetti la legge, ciononostante i bracconieri muniti di licenza di caccia sono molto numerosi e possono godere di norme e di coperture che agevolano i loro crimini". L’associazione tuttavia si augura che questa manifestazione di sensibilità non venga perduta o ignorata dalle istituzioni in futuro ma che "possa trasformarsi in una costruttiva, ampia, sollecitazione nei confronti della politica verso un approccio diverso nella gestione di un bene così prezioso come la fauna selvatica".
Arianna Fisicaro