
La recinzione del parco esterno del Grand Hotel & La Pace: l’immobile, simbolo degli anni d’oro di Montecatini Terme, è stato acquistato da milionari russi e presto verrà ristrutturato e rilanciato in grande stile
Hanno finito di sbriciolare, pezzo per pezzo, la recinzione del Grand Hotel & La Pace. È accaduto nelle notti a cavallo dell’ultimo dell’anno. Per mesi era diventata l’ultima moda di divertimento al contrario da parte di un gruppo di balordi, che durante la notte si divertivano a buttare giù una porzione dopo l’altra la recinzione storica e preziosa del più prestigioso tra gli alberghi termali.
L’immobile, acquistato da milionari russi, presto verrà ristrutturato e rilanciato in grande stile. E non è abbandonato a se stesso. Le luci di sera sono accese, per quanto è dato di sapere all’interno dovrebbero abitare dei guardiani. "Supponiamo che a notte inoltrata – spiega una signora che abita nella zona – qualche testa calda scateni per puro divertimento. Hanno buttato giù le colonne e sgretolato la ringhiera, lasciando i pezzi a terra". Non è noto se la proprietà abbia ancora avuto modo di essere informata dell’accaduto. Il nostro giornale aveva già lanciato l’allarme a novembre, pubblicando anche una foto. Che sia opera volontaria di qualcuno e non il frutto di qualche incidente sembra essere piuttosto chiaro. "Da una notte all’altra – racconta un’altra residente – sono stati buttati giù pezzi importanti e solidi, ornamenti e guarnizioni. E’ uno scempio, qualcuno deve intervenire subito. Quell’immobile è il simbolo degli anni d’oro della città e il restauro che i proprietari si accingono a effettuare rappresenta un’importante spinta per la rinascita di Montecatini". Un’altra ipotesi è che il parco sia stato preso di mira da personaggi loschi che, per bivaccare durante la notte, scavalcano la ringhiera distruggendola.
Risale al 1870 la nascita dell’albergo che prometteva ’La Pace’ in un periodo di continui conflitti ma anche di immense trasformazioni e grandi speranze. Nel 1901, grazie alla lungimiranza dei suoi fondatori, alla ’Locanda della Pace’ si sostituì quello che oggi è il ’Grand Hotel & La Pace Spa’. L’architetto Bernardini realizzò il disegno del nuovo progetto e Galileo Chini ebbe l’incarico di dipingere il soffitto del grande Salone delle feste. Chini creò un cielo notturno dal blu intenso, sul cui sfondo si muovono armoniosamente fluttuanti figure femminili, putti e fronde, in una sorta di grande sogno liberty.
Giovanna La Porta