Addio all’architetto Portoghesi Sua l’idea del salone-capolavoro che portò il Liberty al Tettuccio

Nel 1987 firmò il progetto del grande spazio che dal 1989 porta il suo nome e mai abbastanza valorizzato

Addio all’architetto Portoghesi  Sua l’idea del salone-capolavoro  che portò il Liberty al Tettuccio

Addio all’architetto Portoghesi Sua l’idea del salone-capolavoro che portò il Liberty al Tettuccio

La città piange la scomparsa di Paolo Portoghesi, avvenuta ieri a Calcata di Viterbo all’età di 92 anni. Non vogliamo qui tracciare un profilo dell’architetto di fama mondiale: non basterebbero diversi libri per inquadrarne la figura in un arco temporale quanto mai ampio. Ci interessa soprattutto il Portoghesi "montecatinese", quello che a metà degli anni Ottanta ebbe l’incarico dall’allora presidente delle Terme Ennio Gori di progettare il salone che tuttora porta il suo nome. Le Terme avevano ricevuto un cospicuo contributo da Roma. L’opzione era fra una piscina termale (ma erano anni in cui ancora non andava di moda) e uno spazio destinato ai curisti nei giorni di tempo inclemente per leggere, ascoltare conferenze o concerti. Portoghesi completò il progetto nel 1987 e l’opera fu terminata nel 1989. Per la verità solo in anni recenti il salone ha ricevuto le attenzioni che merita. A lungo, stante la crisi della cura idropinica e la mancanza di un impianto di condizionamento, è rimasto un capolavoro poco e mal sfruttato, quasi nascosto ai più. Fu la Borsa del Turismo Sportivo a farne il proprio luogo di incontro e lavoro, ricevendo unanimi consensi.

Il salone propone il tema del rapporto tra natura e architettura. I montanti che sorreggono il ballatoio e la copertura a vetri sono concepiti come sinuosi pilastri in legno lamellare con sviluppo ramificato in altezza. Il fitomorfismo ligneo contrasta con il disegno geometrico del pavimento in marmo a losanghe.

Portoghesi amava le forme curve. Lo spiegò in un’intervista di Manuela Lombardi Borgia (sul sito web Legnocurvato Thonet Style Design, celebre produttore di raffinatissimi mobili) nella sua casa-museo di Calcata: "Piena di cose diverse che convivono in perfetta armonia, dove la linea curva degli oggetti in stile Thonet è protagonista assoluta dello spazio e del cuore. “Il primo oggetto in legno curvato – disse Portoghesi – l’ho visto bambino, a 8 anni. Si può dire che io ho provato a fare con le superfici quello che Thonet ha fatto con la linea. Thonet è un principio e quello stesso principio l’ho portato nella mia architettura“". E’ questa la flessuosità tipica del Liberty: Portoghesi la porta dentro il Tettuccio che molti si ostinano a definire Liberty, ma che in realtà è un perfetto neoclassico con sprazzi di eclettismo architettonico. Il suo dono alla città delle terme.

Marco A. Innocenti