di Gianluca Biondielli
"Le trasferte in Sardegna sono sempre difficili". E’ questa la frase comunemente utilizzata in Serie C dagli allenatori quando le loro squadre sono chiamate a giocare sull’isola. Di mezzo ci sono i risvolti logistici ma anche la proverbiale combattività delle formazioni del luogo. Non fa eccezione in questo senso il match odierno che la Carrarese disputerà a Porto Torres.
"Sembrano frasi fatte – riconosce Alessandro Dal Canto – ma fotografano la realtà delle cose. Contro la Torres mi aspetto una gara complicata, anche brutta. Loro la metteranno sotto l’aspetto agonistico e noi dovremo essere bravi a rispondere. Rispetto alla trasferta di qualche settimana fa ad Olbia troveremo un avversario più da battaglia. La Torres ha meno qualità nei singoli rispetto all’Olbia e punta di più sulla vigoria fisica. Tra l’altro sono bravi a difendere e per questo servirà essere concreti nelle poche occasioni che ci lasceranno".
Con cinque giorni ormai alle spalle dalla precedente trasferta di Ancona, il mister veneto non avrà necessità di far ricorso al turn over. In campo andrà la formazione tipo con un numero di ballottaggi ridotto rispetto al solito visto che in attacco restano a disposizione soltanto Capello ed Energe con Castigliani utile come cambio a partita in corsa. Nessun dubbio per chi giocherà in difesa. Sarà Marino a partire titolare visto che D’Ambrosio resterà fermo per il solito problema fisico. L’unico interrogativo è in mediana con Bozhanaj e Palmieri a contendersi la maglia di interno sinistro. A regola non ci dovrebbe essere partita fra i due anche perché l’albanese al Conero ha fornito un’altra prestazione incredibile dopo la mezzora folgorante disputata contro il Siena. Lasciarlo fuori parrebbe un delitto ma Dal Canto potrebbe optare anche per una formazione inizialmente più guardinga per utilizzare Kleis come arma letale nella ripresa. Difficile per il resto che qualcuno in panchina possa scalzare dei titolari che stanno facendo molto bene e che godono della piena fiducia dell’allenatore. Gente come Imperiale, Pelagatti, Schiavi, Della Latta e Cicconi rappresenta ormai la colonna portante della squadra ma anche Grassini a suon di prestazioni è diventato inamovibile.