
Francesco Gabbani, vincitore del Festival di Sanremo 2017 con il brano tormentone “Occidentali’s Karma“
Forte dei Marmi, 15 agosto 2025 – Una data ferragostana in Versilia è d’obbligo per Francesco Gabbani che qui respira aria di casa (Carrara è poco distante) e si lega a che cosa è stata e cosa rappresenta oggi questa magica terra incastonata tra le Apuane e il mare: una capitale della musica dove il giovane Francesco ha iniziato in una band che suonava al Merida, alla Bussola o alla stessa Capannina. Una terra dove torna da big: domani sera, sabato, nel gran teatro di villa Bertelli al Forte ci sarà il sold out per questa tappa di ‘Dalla tua parte Summer tour’.
Francesco, Versilia vuol dire anche ultimo concerto di Mina 23 agosto 1978. E tu per Mina hai scritto di recente ‘Buttalo via’. Una grande soddisfazione...
“Come tutte le cose emotivamente potenti nella mia vita anche questa è arrivata in modo naturale, senza forzature. Non ho cercato di fare un vestito cucito apposta per Mina. Riascoltandola ho pensato che sarebbe stata una canzone giusta per lei e l’ho inviata a Massimiliano Pani. Scrivendo ‘Buttalo via’ mi è venuto proprio un collegamento, anche visivo. Mi sono detto: sarebbe perfetta per Mina. C’è stata solo questa condivisione musicale ma è un grande onore. Chi è autore ha un sogno: scrivere per Mina. Io ci sono riuscito”.
Cosa significa tornare in Versilia per te?
“Significa avere un contatto con la mia gente ma anche l’occasione di voltarmi indietro e riflettere con orgoglio sul fatto che di strada ne ho fatta parecchia da quando ero in un gruppo e adesso sono protagonista di tour miei. Ma si guarda sempre avanti e si vuole fare sempre di più. Io scrivo le mie canzoni parlando di me, di come sono. La mia musica parla di valori universali e anche trasversali che piacciono a un pubblico giovane ma anche più maturo”.
Diciamo che i fan di Francesco Gabbani non si muovono solo perché c’è una hit di successo...
“Il pubblico mi segue con affetto e la mia musica arriva a una fascia larga che apprezza quello che dico di chiaro. E lo faccio con una melodia che non deve mai mancare. Io ascolto tutti i tipi di musica, in questo periodo ho riscoperto Enya, una musicista irlandese di cui sin parla poco ma la scuola cantautorale italiana resta per sempre un punto di riferimento: Dalla, De Gregori, Fossati, De André, Guccini sono punti fermi imprescindibili”.
Sanremo tappa fondamentale con i successi tra le nuove proposte e tra i big. Un “pensierino“ anche per il 2026 ?
“Al momento no, visto che ho partecipato anche alla scorsa edizione ed è stata ancora una volta una bella esperienza. Però
mai dire mai. Magari mi sveglio domattina e mi viene in mente un pezzo giusto”.
Qual è il futuro della musica italiana secondo Francesco Gabbani? Perché la strada intrapresa negli ultimi tempi non fa ben sperare...
“Non lo so e non mi sento di giudicare nessuno. La musica è l’espressione del tempo che viviamo e la realtà l’abbiamo sotto gli occhi: un tempo vissuto velocemente, sui social, molto virtuale, dove c’è poco approfondimento. La musica attuale è l’espressione di questo modo di vivere e sembrano passate ere geologiche anche da quando ho cominciato io”.
E quindi cosa è necessario fare?
“Dobbiamo, in generale, rimettere al centro i giusti valori e anche la musica sarà più bella. La mia ha sempre avuto e continuerà ad avere al centro la melodia che non finirà mai. I successi che rimangono sono quelli che canti in casa o per strada senza aiuti tecnologici”.