Violenza sessuale: "Quell’uomo è un mostro"

La giovane tedesca ancora sotto choc ha fornito nuovi dettagli sull’aggressione avvenuta alla Rotonda da parte di un nord africano

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di Cristina Lorenzi

Una ragazza sotto choc, con ferite che dureranno tutta la vita e un uomo, un mostro, che considera la donna un oggetto a proprio uso e consumo. "E’ stato un mostro": testa bassa e occhi lucidi, poche sillabe. Così la giovane viene descritta da chi l’ha incontrata: gli inquirenti, i servizi sociali. le volontarie del Cif e l’avvocato Anna Maria Giannecchini che ha preso in carico la difesa. Così sarebbe stato spiegato dagli inquirenti l’episodio di violenza sessuale ai danni di una tedesca di 24 anni. Dopo la denuncia della ragazza ai carabinieri è stato fermato un uomo nordafricano che non ha confessato anche se le indicazioni, i video e i filmati portano tutti a puntare l’indice su di lui. Venerdì ci sarà l’udienza davanti al Gip per la convalida del fermo. Al momento i carabinieri, condotti dal maggiore Cristiano Marella e dal tenente Walter Calandri, stanno completando il lavoro di indagine sullo straniero e stanno conducendo ricerche serrate per ricostruire la dinamica della violenta aggressione.

Agli atti una violenza brutale ed efferata nei confronti della giovane studentessa di Berlino che viaggiava da sola e stava raggiungendo amici a Siena. Una ragazza semplice, senza trucco, poco avvenente e non certo provocante (anche se certi caratteri non sarebbero certo un’attenuante). L’attrazione del nostro Mediterraneo, una sosta alle 21,30 per un bagno e un panino, poi l’approccio con lo straniero che le ha chiesto una sigaretta e da qui ha iniziato uno dei consueti corteggiamenti. Fra i racconti ha spiegato di essere a Marina da pochi giorni e di aver trovato lavoro in una pizzeria del litorale. Niente di più fino a che lo straniero ha intensificato le avances e davanti al rifiuto della ragazza le si è gettato addosso, l’ha trascinata dietro il muretto della Rotonda e tappandole la bocca le ha impedito di difendersi e di urlare. A niente sono valsi i tentativi di fuga: la superiorità fisica era schiacciante e la poveretta è stata brutalmente violentata, come è stato poi confermato dalle numerose lesioni certificate dai medici del Noa dove la giovane è stata portata dalla guardia giurata che l’ha trovata sul lungomare dopo le 23 in stato di choc.

Dimessa dall’ospedale, la turista è stata portata in caserma, dove con un interprete ha raccontato quello che riusciva a dire. Da qui i militari hanno dato il via a una vera e propria caccia all’uomo passando al setaccio i luoghi frequentati dai nordafricani. Sono così stati identificati circa dieci stranieri che potevano essere in linea con la descrizione della vittima, fino a che il cerchio si è chiuso su un uomo 24enne fortemente indiziato di essere l’autore della violenza sessuale, che al momento è in stato di fermo, a disposizione del pubblico ministero Roberta Moramarco. Si tratta di giovane del Nord Africa, quasi coetaneo della vittima, in Italia con permesso di soggiorno per lavoro.

Intanto Francesca Menconi, presidente del Cif, conferma che la giovane è monitorata e tutelata in una struttura protetta.

"Ha raccontato di essersi sentita sostenuta e accolta: questo è importante – spiega Menconi – perché abbiamo dimostrato di possedere una struttura in grado di tutelare e ascoltare chi denuncia violenza. Il primo ostacolo è la paura di non essere credute: in questo caso abbiamo dimostrato che esiste un’importante rete di sostegno".