NATALINO BENACCI
Cronaca

Addio a Vincé’ Bassignani, partigiano della "Borrini"

Memoria storica di Merizzo, aveva creato un museo in casa. Lunedì il funerale

Vincenzo Bassignani
Vincenzo Bassignani

Pontremoli (Massa Carrara), 20 agosto 2023 - E ’ morto a 99 anni Vincenzo Bassignani (Vincè), già partigiano della Brigata Garibaldi ‘Leone Borrini’ e memoria storica del paese di Merizzo, roccaforte antifascista della Lunigiana. Fu uno dei primi ad aderire alla formazione e adesso è stato uno degli ultimi a cedere il passo al tempo. Si è spento venerdì mattina all’ospedale di Pontremoli e nella camera mortuaria sarà possibile portargli un saluto sino a domattina quando la salma sarà trasferito a Merizzo. Alle 10.30 sarà celebrata una cerimonia civile in uno dei luoghi storici per la resistenza locale. Con Vincenzo Bassignani se ne va uno dei personaggi più importanti per la storia dell’antifascismo in Lunigiana.

"Era la memoria storica di tanti fatti per motivi anagrafici, essendo del 1924 anche perché è stato un custode delle memorie non solo dell’antifascismo, ma anche del mondo contadino, che lui ben conosceva e che voleva tramandare – ricordano Anpi Villafranca Bagnone e Archivio Resistenza Circolo Edoardo Bassignani –. Lo ha fatto organizzando incontri nelle scuole aprendo la sua casa a tutti, ma soprattutto realizzando nella sua casa un museo informale del tutto personale, un vero scrigno di ricordi della cultura contadina e della seconda guerra mandiale". Stanze piene di oggetti, documenti, fotografie. E teneva i contatti con tanti Merizzani in giro per il mondo. Un altro suo impegno davvero importante è stato lo schedario di 4mila parole dialettali, spesso in disuso. Era un partigiano particolare, perché attorno ai 5 anni aveva avuto la poliomelite che l’aveva reso inabile al braccio destro: ha fatto il partigiano nei modi consentiti dalla sua fisicità ridotta, prima all’anagrafe del Comune di Villafranca dove passava i documenti falsi ai partigiani e poi adoperandosi per aiutarli.

Vincenzo Bassignani è stato uno dei primi che il 9 settembre 1943 era lì a raccogliere armi con gli abitanti. Merizzo, infatti, è stata la prima roccaforte della resistenza in Lunigiana: lui conosceva tutti quelli che avevano combattuto in Spagna e anche chi era emigrato in Francia e in America, chi era tornato come Liborio Bertozzi che aveva fatto scioperi con Sacco e Vanzetti. "Nel dopoguerra è proseguita la sua grande fede comunista fino agli ultimi giorni – ricordano – Ha vissuto la politica nel modo più nobile attraverso il rapporto con Edoardo Bassignani. Prima di tutto vedeva la moralità necessaria per portare avanti le lotte in cui ha creduto. E’ emigrato a Milano per lavorare in fabbrica, poi è rientrato. Era un generoso che sapeva accogliere tutti e offriva informazioni per tenere viva la memoria".