C’è da correre per completare il trasferimento di 50 famiglie dal vecchio palazzo di via Pisacane nei due in fase di realizzazione e completamento da parte di Erp e Comune. Il 31 dicembre scadono i termini per finire tutte le opere finanziate già dal 2017 attraverso il bando Periferie ma ci sono ancora tanti, troppi lavori da fare soprattutto per quanto riguarda la palazzina nuova più grande, quella di Erp, e il rischio stavolta concreto è di non riuscire a terminare tutto in tempo utile per trasferire le famiglie, abbattere il vecchio casermone e realizzare il nuovo parco dei Poggi. In ballo ci sono ancora tante risorse, solo per la demolizione e il nuovo parco siamo attorno al milione e mezzo di euro. Questi due interventi rientrano nella variazione al programma triennale delle opere pubbliche presentata nel consiglio di venerdì dal sindaco Francesco Persiani: 1 milione di euro per demolire il vecchio fabbricato, 500mila euro per il nuovo parco, entrambi finanziati con il bando periferie.
E’ stato il consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Guidi, a portare in discussione il nodo dei tempi, visto che non era riuscito a ottenere risposte esaustive in commissione dal dirigente del settore. E il primo cittadino ha confermato i dubbi dell’ex assessore ai lavori pubblici. "Il termine è il 31 dicembre 2024. Abbiamo un problema legato al completamento dell’edificio Erp – ha confermato Persiani –. Stiamo facendo diversi incontri con Erp per capire come liberare l’immobile da demolire in tempo utile. Stiamo interloquendo con la Presidenza del Consiglio per capire quali margini abbiamo per delle proroghe perché potremmo arrivare in tempo per la demolizione ma non per il rifacimento del parco che invece è importante. Cercheremo di accelerare i tempi. E’ chiaro che il progetto all’epoca pensato per il parco andrà ripensato e rivisto. Ben venga un progetto partecipativo con chi dovrà viverlo anche se non abbiamo tantissimo tempo".
Il sindaco ha spiegato che l’edificio comunale è già completo: "Stiamo allacciando le utenze, presto porteremo in consiglio la delibera di assegnazione degli alloggi, nel giro di un mese il nostro immobile sarà a posto". L’immobile Erp, invece, è arrivato al 75 od 80%: mancano gli infissi interni, i sanitari, altre cose necessarie per trasferire le famiglie. "Ma potrebbe essere sufficiente per trasferire gli arredi, collocare le persone altrove e cominciare a demolire – ha ipotizzato –. Certo, se avessimo una proroga anche solo di 3 mesi forse sarebbe più semplice. Faremo di tutto per non perdere neanche un euro di questo finanziamento".
Il problema è complesso e per le 31 famiglie che devono andare nel nuovo palazzo di Erp si prospetta un percorso a ostacoli, con un trasferimento temporaneo in altri alloggi, che sono tutti da trovare, con gli enormi disagi che ne conseguirebbero. Si arriva con l’acqua alla gola dopo un lungo percorso, iniziato addirittura nel 2012 quando il vecchio casermone di via Pisacane fu dichiarato a rischio sismico. Nel 2017 il Comune, tramite il bando Periferie, coinvolgendo Erp riuscì a ottenere le risorse necessarie ad abbatterlo e realizzare due palazzi in sostituzione, con un nuovo parco. Uno dei due palazzi doveva essere realizzato dal Comune per i proprietari privati degli alloggi di edilizia convenzionata dentro il casermone, 18 in tutto.
A Erp il palazzo più grande, con 31 alloggi popolari. Si aggiudica l’appalto a fine 2019, poi scoppia la pandemia. I ritardi sono fisiologici in quel momento ma si accumulano sempre di più soprattutto per Erp mentre il Comune riesce in qualche maniera a rimanere nei tempi previsti. Aumentano anche i costi per il Pisacane2 di Erp, per un totale di 4,2 milioni di euro di investimento conteggiati nel 2023, di cui 2,5 dalla Regione, 700mila da Erp da economie e un altro milione ancora da Erp tramite il Fondo sociale per l’edilizia residenziale pubblica.
Francesco Scolaro