Valettini e i centri di permanenza: "Cpr ad Aulla? Nulla è deciso"

Un centro di permanenza per i rimpatri ad Aulla? "Non sono a conoscenza di alcuna ipotesi relativa all’apertura di un Cpr nel territorio comunale. Ho telefonato al direttore generale Anci, Simone Gheri, ed anche lui mi ha riferito di non avere alcuna informazione a riguardo" risponde il sindaco Roberto Valettini (nella foto).

La notizia è stata diffusa in questi giorni dal quotidiano nazionale "Domani" e riproposta sulla stampa locale, scatenando parecchi interrogativi. Di cosa si tratta? L’acrononimo che sta per ’Centro di permanenza per i rimpatri’ identifica i luoghi dove possono essere trattenuti gli stranieri sottoposti ad un ordine di espulsione, in attesa di essere identificati e rimpatriati. Strutture contestate da varie parti poiché ritenute fuori controllo e foriere di nuove marginalità e disagio sociale ma sulle quali il governo Meloni ha fin da subito investito. Ad oggi in Italia ci sono Cpr a Bari, Brindisi, Caltanissetta, Gradisca d’Isonzo, Macomer, Palazzo San Gervasio, Roma, Torino, Trapani, Milano. Nelle intenzioni del governo dovrà esserci un centro in ogni regione.

’Domani’, ha rivelato che esisterebbero progetti di fattibilità presentati dal Ministero della Difesa per realizzare queste strutture in alcune località già selezionate: da Ferrara a Castel Volturno, a Bolzano in "zone scarsamente popolate e facilmente sorvegliabili" e tra queste figurerebbe anche Aulla. E proprio su questo punto il sindaco Valettini risponde: "Aulla non ha le caratteristiche richieste per la collocazione di un Cpr". Certo è che la competenza dei Cpr è ministeriale. Quindi, laddove il consiglio dei ministri ravvisasse la necessità di disporre l’apertura di un Cpr per ragioni di pubblica sicurezza, il Prefetto Guido Aprea sarebbe chiamato a recepire tale direttiva. Al momento, il Prefetto non ha rilasciato dichiarazioni ed il sindaco Valettini conferma di non aver ricevuto indicazioni da palazzo Ducale.

La congiuntura bellica internazionale, altrettanto certamente, non depone a sfavore del rafforzamento della rete dei Cpr su cui governo Meloni ha manifestato l’intenzione di investire preannunciando un incremento di fondi, oltreché innalzando il limite relativo al periodo di permanenza a 18 mesi ed introducendo la ’cauzione’ pari a 4.938 euro per i migranti che non vogliono essere trattenuti. Intanto, a Pontremoli l’ex pensionato Galli Bonaventuri in via dei Mille, zona sud del centro storico cittadino, verrà trasformato in un centro di accoglienza straordinaria della Prefettura per far fonte all’emergenza dei migranti. La struttura può ospitare fino a 23 persone ma la quota limite chiesta dal sindaco Jacopo Ferri è di 15 unità per garantire la miglior integrazione possibile nei percorsi assistenziali.

Michela Carlotti