Una vendemmia... svedese: "Noi, innamorati di un rito"

Fivizzano, la raccolta dell’uva di un gruppo di amici in arrivo da Stoccolma "Abbiamo il mal di Lunigiana, scappiamo dal clima freddo: qui è il paradiso".

Una vendemmia... svedese: "Noi, innamorati di un rito"

Una vendemmia... svedese: "Noi, innamorati di un rito"

Quella di acquistare un podere in Italia, possibilmente in Toscana, era un’idea fissa per Johan Brunnberg, un ingegnere di Stoccolma specializzato nel campo delle telecomunicazioni. Così ha acquistato un casolare in pietra con annesso terreno da coltivare a vite per produrre vino. E la scelta, fatta anni addietro, è caduta sul Podere de La Piastra nella campagna di San Terenzo. E’ lì che il professionista svedese ha costruito il suo ’buen retiro’ dove, appena gli impegni di lavoro glielo permettono, si reca il più delle volte in compagnia di amici, ai quali ha trasmesso il ’mal di Lunigiana’. Una delle tappe fisse è il periodo della vendemmia, data rispettata anche quest’anno che l’ha visto arrivare a staccare pigne di merlot, di albarola e di malvasia in compagnia di Joey Abrait, giornalista e fotografa del quotidiano ’Dagens Industri’, Torbjorn Bernstedt, ingegnere progettista di auto elettriche, Martin Luthander ingegnere specializzato nel campo dell’energia nucleare e Karl Orton, ingegnere progettista di bus.

"Siamo entusiasti di immergerci a contatto con la natura selvaggia che ancora esiste in Lunigiana: boschi, prati, montagne – dice Brunnberg – profumi e sapori irripetibili che a casa nostra sono sconosciuti. La vendemmia poi è un vero rito: il taglio dell’uva, il trasporto nell’antica cantina sotto il casolare. E tutti ci troviamo inebriati dal profumo di mosto mentre la diraspatrice macina l’uva e ci si litiga per essere i primi ad azionare il torchio manuale. Quest’anno il meteo è stato magnifico: giornate limpide, soleggiate con una temperatura splendida – spiega l’ingegnere svedese – La gastronomia locale? Certamente è uno dei leit motiv che ci attira, ci ammalia. Naturalmente il tutto annaffiato con il nostro vino". Nel bel mezzo della chiaccherata, giunge un’incalzante melodia dal sottostante vigneto dove si trova a cogliere l’uva il gruppetto degli altri quattro. "I miei amici stanno intonando il ’Kungssangen’, l’inno al Re, per il 50esimo anniversario – puntualizza – dell’ascesa al trono di Svezia del sovrano Carl XVI Gustav. Teniamo molto alla famiglia reale. Come recita la canzone? “Un tempo dal profondo dei cuori svedesi , raggiunse il re una canzone semplice. Signore dei cieli rimani con noi come facesti in passato e vivi lungo le nostre coste. Illumina la corona sopra la testa del re svedese e proteggi noi, popolo del Nord“".

Roberto Oligeri