
L’ex coordinatrice: "Resto fedele alle scelte fatte con le amministrative". Non digerita la volontà di allearsi con Giani. "Aiuterò Bennati nel locale".
di Alfredo Marchetti
Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che Luana Mencarelli definisce come "fedeltà alle sue scelte". La decisione dei pentastellati di allearsi con Eugenio Giani e quindi al Pd alle prossime regionali ha scatenato un terremoto politico in tutta la regione. E Massa non è esente. Mencarelli lascia il ruolo di coordinatrice, al suo posto la coordinatrice regionale Irene Galletti, candidata anche a Massa. "In occasione della pubblicazione delle liste dei candidati M5S e visto che la campagna elettorale dovrà entrare nel vivo, pare corretto comunicare alla comunità politica che il 24 agosto ho consegnato le mie dimissioni da coordinatrice provinciale, decisione che è stata poi seguita dalla rappresentante del gruppo territoriale Massa-Montignoso Elisa e dalla sua vice". Si era già dimesso Alessandro Diamanti, coordinatore comunale di Carrara.
"Ribadisco che la mia decisione non è una defezione – spiega –, ma una dolorosa presa di coscienza che il M5S ha subito una trasformazione alla quale non riesco ad adeguarmi perché non la considero più dovuta ad un naturale cambiamento lungo un percorso di crescita, comune a tutti gli organismi esistenti, bensì il frutto di decisioni politiche e di metodo per me non condivisibili, di fatto non realmente costruiti con i territori, ai quali è chiesta in pratica una ratifica. La composizione delle liste pubblicate pare evidenziare la difficoltà del M5S a formarle in conseguenza proprio alle decisioni assunte, come avevamo ampiamente pre-annunciato, ma inascoltati. Ritengo ancora comunque, ad oggi, il M5S la forza politica che potrebbe contraddistinguersi per la maggior potenzialità di identificazione con i cittadini e le loro necessità". Oggi resta soltanto Daniela Bennati come rappresentante del movimento: "La aiuterò a livello comunale" ha concluso Bennati.
E una battuta è arrivata anche da Bennati: "Il Movimento 5 Stelle ha fatto la sua scelta entrando in coalizione e dando quindi un indirizzo preciso, resta salvo che le singole volontà si esprimeranno nel segreto dell’urna". C’è da capire cosa succederà adesso con il progetto del Polo Progressista e di Sinistra, che vede dall’altra parte Rifondazione comunista, che invece appoggia Antonella Bundu. A livello locale il candidato più forte è Aldo Fialdini: "La mia candidatura nella lista Toscana rossa, ovvero Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Possibile) a queste elezioni regionali sta nella logica che mi ha sempre caratterizzato, costruire un’alternativa rispetto ai poteri economici presenti a destra e nel centrosinistra che da troppo tempo nel territorio toscano stanno dettando legge e creando danni. La lentezza nella soluzione della questione delle bonifiche e di Cava Viti, il continuo consumo di suolo nei nostri comuni a favore dei palazzinari, la continua distruzione delle nostre Alpi Apuane da parte dei prenditori di marmo, la situazione critica nella sanità gestita in una logica prettamente privatistica e lontana dai cittadini, le difficoltà di lavoratori e lavoratrici sempre più precari e sempre più poveri, sono solo alcune delle situazioni che mi hanno portato a candidarmi e a sostenere Antonella Bundu".