ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Marmo e visite turistiche al monte: "Le cave sono accessibili a tutti"

Parla Gabriele Giuntoni: "Vero il caso del vietato ingresso, ma è stato fatto per far rispettare la sicurezza"

Il vietato ingresso ha generato malumori tra alcuni operatori turistici, ma una parte di loro non ci sta (Foto d’archivio)

Il vietato ingresso ha generato malumori tra alcuni operatori turistici, ma una parte di loro non ci sta (Foto d’archivio)

Carrara, 8 agosto 2024 – “Le cave non sono off limits per i turisti". Di questo ne è certo Gabriele Giuntoni, navigata guida turistica e operatore delle ‘Cave di Marmo Tours’, che interviene a gamba tesa in difesa degli operatori turistici che lavorano alle cave e dei concessionari. Giuntoni interviene dopo il nostro articolo di martedì in cui si raccontava che una parte di operatori si erano lamentati sostenendo che alcune imprese del monte, concessionarie ma non proprietarie delle cave, avevano impedito loro di realizzare alcuni eventi e visite guidate mettendo lucchetti e blocchi di marmo bloccare le vie d’accesso.

Un episodio che è finito direttamente sul tavolo della Regione, che con una lettera ha intimato ad una cooperativa di eliminare ogni ostacolo che possa consentire le visite turistiche in cava, e di conseguenza di limitare le attività degli operatori turistici. Gli operatori turistici che hanno lamentato il divieto di accedere in cava sono quelli che lavorano nel bacino di Fantiscritti, dopo un aspro litigio con alcuni concessionari. Ma secondo Giuntoni si tratterebbe solo di "menzogne infinite che gettano fango sul territorio e su chi alle cave ci lavora".

"Si è vero alcuni concessionari hanno vietato l’ingresso ad alcuni operatori, ma solo perché si trattava di persone che l’hanno fatta fuori dal vaso. Non è assolutamente vero che le cave sono off limits per i turisti, anzi. Se questa persona o queste persone, che sono uscite nell’anonimato senza metterci nome e cognome come si fa in una società civile, hanno detto queste menzogne è solo perché hanno messo in seria difficoltà chi li ospitava in cava. A costoro era stato semplicemente detto che dovevano rispettare i protocolli di sicurezza, e di fronte a questa richiesta hanno avuto il delirio di onnipotenza incontrandosi anche con la sindaca. Ma questa cosa non riguarda tutti gli operatori visto che continuiamo a portare i turisti in visita nelle varie cave, e noi non siamo mai venuti meno al rispetto delle regole. Mi prendo la responsabilità di quello che dico io, non mi nascondo nell’anonimato".

"Non è vero quello che è stato affermato e non coinvolge così chiunque altro - prosegue Giuntoni -, per un semplice motivo e faccio l’esempio di Marina di Carrara dove penso che i gestori dei locali siano ben felici di accogliere i turisti nei loro esercizi commerciali, ma se spacchi tutto e fai diventare quello che è la mala movida allora è diverso. Se uno ha un comportamento civile e rispettoso di quelli che sono non soltanto i rapporti personali, ma le leggi che esistono a tutela della sicurezza dei visitatori, non ti viene detto nulla, ma anzi ti accolgono a braccia aperte".

"Diverso – prosegue – è quando qualcuno è convinto di poter fare quello che vuole a casa degli altri senza minimamente preoccuparsi della sicurezza o del rispetto di quelle che sono le regole del buonsenso. Se gli viene impedito di fare quello che vogliono - conclude Giuntoni -, allora scalciano creando un danno di immagine sia al territorio sia agli altri operatori che lavorano nel pieno rispetto delle normative, e creano anche problemi ad un’attività economica".