REDAZIONE MASSA CARRARA

Torna la storica lizzatura Scendono dal monte 15 tonnellate di marmo "Vi svelo cosa avveniva"

Resceto si prepara alla festa. Il racconto di Fedora, ultima ’portatrice d’acqua’

Torna la storica lizzatura Scendono dal monte 15 tonnellate di marmo "Vi svelo cosa avveniva"

Torna a Resceto la rievocazione storica della lizzatura del marmo, antico metodo per trasportarlo dalla cava al poggio caricatore, attivo fino agli anni ’60. Ora è diventato memoria e c’è bisogno di rievocarlo: domani dalle 17 la Compagnia di lizza di Resceto, con la regia dell’associazione Resceto Vive, offrirà uno spettacolo unico al mondo. La lizzatura, dunque, è l’antico metodo di trasporto dei blocchi marmo, imbrigliato tra cavi d’acciaio, appoggiato sopra le lizze. Con una rodata tecnologia essenziale, i 15 lizzatori dell’associazione Resceto Vive porteranno circa 15 tonnellate di blocchi di marmo ai piedi della storica via Vandelli.

A Resceto abbiamo incontrato Fedora Baldini, 91 anni, e ci ha raccontato la ’sua’ lizzatura. "Andavo a piedi nudi fino lassù – indica con il dito due aspre guglie, verso la Tambura – E a volte mettevo degli scarponi ma nei piedi si formavano vescicole doloranti. Arrancavo su per i viottoli sassosi portando in testa una secchia di rame colma di acqua. Portavo da bere ai lizzatori".

Ci fa entrare in casa: le abitazioni a Resceto si aprono direttamente sulla via, che diventa un accogliente corridoio d’ingresso, con sedie e panchine dove sostare, chiacchierare. "Quella è la secchia che portavo sul capo quando salivo sulla via di lizza - spiega - Mettevo il gualco sulla testa e sopra vi appoggiavo la secchia con dentro il mestolo, come in questa foto…". E indica con orgoglio uno scatto in bianco e nero appeso alla parete di una casa vissuta, che la ritrae mentre sale la via di lizza portando acqua ai lizzatori. La secchia è ancora lucidissima: "La pulisco continuamente – sospira con malinconia e una punta di orgoglio – E portavo anche i parati, pesanti decine di chili: li portavo fin lassù, servivano ai lizzatori per metterli sotto la carica. Li insaponavano per far scorrere meglio il blocco di marmo. E li mettevano uno dopo l’altro, sotto la lizza. E gli uomini, mentre caricavano e scendevano, mollando la fune, emettevano un grido forte tipo ’oooh’, urlo di sforzo e fatica".

Al termine della rievocazione, il paese offrirà uno ’Street food’ di prodotti delle Apuane con musica e allegria. Non serve prenotare, ci sarà un servizio di bus navetta da circa 3 km dal paese in modo da raggiungere Resceto in tranquillità senza stress del parcheggio. Consigliati abbigliamento sportivo e scarpe da trekking.

Angela Maria Fruzzetti