
Il segretario generale della Cgil Massa Carrara Nicola Del Vecchio con il presidente dell’Anpi provinciale Giancarlo Albori: Cgil e Anpi sono per cinque ’Sì’
La Cgil ha fortemente voluto i referendum a cui gli elettori sono chiamati al voto domenica e lunedì. Soprattutto per quelli che riguardano il mondo del lavoro. Il segretario generale della Cgil Massa Carrara, Nicola Del Vecchio, lancia un appello al voto, spiegando l’importanza di questo appuntamento elettorale. "I referendum – dice – danno la possibilità a ciascuno di noi, con il voto, di cambiare in meglio il Paese. In queste settimane ho incontrato centinaia di persone, sentendo crescere sempre di più la voglia di esserci, di partecipare e, proprio per questo, sono convinto che il quorum sia un obiettivo raggiungibile. Con il voto sarà ciascuna elettrice e ciascun elettore a cambiare concretamente le cose, ad aumentare diritti e tutele. Stavolta non si tratta di delegare qualcuno a rappresentarci, ma di essere noi diretti protagonisti e protagoniste del cambiamento. Questo voto sarà poi anche un messaggio chiaro alla politica affinché torni a occuparsi dei problemi concreti delle persone, a rimettere al centro la dignità del lavoro. Questa refrendum non è solo una battaglia della Cgil, è una battaglia che appartiene a tutti, non si vota né per qualcuno né contro qualcuno, si vota per qualcosa, per i nostri diritti".
"Dobbiamo cancellare leggi – spiega Del Vecchio – che hanno aumentato il precariato e hanno reso lavoratrici e lavoratori meno tutelati, più ricattabili non potendo essere reintegrati nemmeno dopo un licenziamento ingiusto e consentendo agli imprenditori di cavarsela con pochi spiccioli di indennizzo. Ma la dignità di una persona non vale certo così poco, non ha prezzo. Dobbiamo rendere il lavoro più sicuro, in un Paese dove ogni anno muoiono 1.000 persone sul lavoro. Chi muore sul lavoro oggi non ha giustizia, perché ad oggi questo sistema di appalti e subappalti a cascata consente a chi sta in cima a quella catena di potersene lavare le mani: dopo le condoglianze, il giorno dopo, si riparte con il meccanismo del massimo ribasso. Con il voto abbiamo la possibilità di spezzare questa catena di indifferenza e di mancate responsabilità, obbligando quindi tutti a vigilare su cosa avviene in quegli appalti e in quei subappalti, sulla qualità del lavoro".
L’ultimo pensiero è per chi invita a disertare il voto. "Il Governo – afferma il segretario della Cgil – ha paura della nostra partecipazione, ha paura che la democrazia torni di moda, ha paura che sia evidente che esiste un fronte progressista, quello che sostiene i quesiti referendari, che può rappresentare una valida alternativa a loro, alla destra. Invito pertanto tutti i cittadini a recarsi alle urne. Facciamo sentire la nostra voce, non lasciamo spazio alla delusione e al disincanto, spesso anche legittimi. Con il referendum abbiamo la possibilità di essere protagonisti del nostro destino e di migliorare le condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone dal giorno dopo, senza attendere che qualcuno lo faccia al posto nostro. La posta in gioco è importantissima, ne va del nostro futuro, del futuro dei nostri figli, dell’idea di società che immaginiamo, una società che metta al centro il diritto al lavoro e la dignità delle persone, la giustizia sociale. Il voto dell’8 e del 9 giugno è un voto per il cambiamento, una scelta di cittadinanza attiva, di fiducia nella democrazia, di impegno per una società più consapevole, giusta e partecipata".