ANDREA LUPARIA
Cronaca

Tentato omicidio, condannato a 9 anni

Sentenza per l’ex guardia giurata Giovanni Pipitone: a settembre aveva colpito con una coltellata un magrebino

di Andrea Luparia

Resterà in carcere parecchio tempo Giovanni Pipitone, l’ex guardia giurata arrestata lo scorso anno (a settembre) dagli uomini e dalle donne della Squadra Mobile di Massa per tentato omicidio. Ieri pomeriggio, in Tribunale a Massa, il giudice Dario Berrino ha letto la sentenza di condanna per tentato omicidio e detenzione illegale di armi. Pipitone dovrà scontare 9 anni e 5 mesi di carcere. Da notare che nella sua arringa, il Pubblico ministero, il dottor Marco Mansi, aveva chiesto una condanna a 10 anni di carcere. La sua richiesta è stata accolta quasi integralmente. A sostegno della tesi sostenuta dalla Pubblica accusa si era espressa la parte civile (rappresentata dall’avvocato Riccardo Balatri) mentre a difendere l’imputato era l’avvocato Iacopo Memo (del foro della Spezia). La difesa farà ricorso? Possibile, ma si saprà con certezza solo nelle prossime settimane. Ma facciamo un minimo di storia. Pipitone, che ha 51 anni, era accusato di tentato omicidio perchè nel settembre 2020 aveva aggredito un magrebino a ridosso della zona dei campeggi a Marina di Massa. L’uomo in passato ha svolto il lavoro di guardia giurata ma poi, purtroppo, sarebbe caduto vittima della droga. Ed è in questo girone infernale che si troverebbero i motivi dell’aggressione al nord africano. Secondo l’accusa, i due si sarebbero incontrati per una compravendita di sostanze stupefacenti e alla fine ci sarebbe stato un feroce litigio. Ad informare il 118 dell’accaduto è stata una telefonata anonima. Quando i soccorritori giunsero sul posto trovarono il marocchino in gravi condizioni, con uno squarcio al ventre lungo 40 centimetri e profondo 17. A firmare l’ordine di cattura erano stati il procuratore capo Piero Capizzoto e il sostituto procuratore Alberto Dello Iacono. Ma Dello Iacono adesso è in Procura a Lucca e il suo posto nell’inchiesta venne preso da Mansi. L’ex guardia giurata era stata individuata dagli agenti della Squadra Mobile dopo una meticolosa indagine ma arrestare il sospetto non è stato facile. L’uomo abitava a Battilana, una frazione di Carrara, e viveva praticamente asseragliato. Usciva pochissimo di casa, le finestre dell’abitazione erano schermate da ritagli di cartone e farsi aprire il portone era quasi impossibile. In più all’interno Giovanni Pipitone deteneva un piccolo arsenale. E così per arrestarlo gli agenti della Polizia di Stato hanno dovuto ideare un vero e proprio stratagemma, che fortunatamente ha dato i risultati sperati.