REDAZIONE MASSA CARRARA

Sorpresa! Al residence Cabrini c’è Zucchero

Pontremoli, incontro emozionante per l’equipe medica e i pazienti che hanno ricevuto la visita dell’artista. Focus su anoressia e bulimia

Un incontro davvero emozionante per l’équipe medica e i pazienti del Residence Cabrini DCA di Pontremoli con Zucchero Fornaciari. L’artista ogni anno visita l’istituto che cura i disturbi del comportamento alimentare dimostrando grande attenzione verso chi soffre di patologie come la bulimia e l’anoressia. Zucchero l’altro ieri si è fermato a salutare i ragazzi che lottano ogni giorno per vincere la battaglia per correggere i parametri nutritivi e per i pazienti sono stati momenti di gioia.

"Il tuo gesto e le tue parole hanno mostrato una grande sensibilità su questo tema dando conforto e regalando sorrisi", così la direzione del Residence Cabriniha voluto ringraziare il bluesman per la disponibilità. Sui social le fan del cantante si sono scatenate:" È un uomo speciale con una voce molto rilassante, bravissimi tutti e avanti con tutta forza" ha scritto Oriana, mentre Flavia ha ricordato che Zuccchero ogni anno non dimentica mai di passare per un saluto: E’ un uomo disponibile e molto generoso". Simona invece ha fatto un salto indietro nel tempo rammentando la prima visita del cantante qualche anno fa: "L’ho incontralo la prima volta che è venuto, è stata un’esperienza indimenticabile". Il residence Cabrini DCA di Pontremoli è una struttura specializzata nel trattamento multidisciplinare dei disturbi alimentari, aperta quattro anni fa e scelta dalla Regione Toscana per offrire risposte assistenziali specializzate. Nella sede del residence si guariscono patologie severe e complesse bisognose di un approccio multidisciplinare in cui venga organizzato un trattamento a 360 gradi, che è l’unica garanzia di efficacia del trattamento.

Le irregolarità alimentari costituiscono oggi una emergenza sanitaria nazionale di grandi dimensioni (in Italia ci sono 3 milioni di persone ammalate) e le risposte assistenziali sono ancora insufficienti anche nella Regione Toscana, in particolare per i percorsi residenziali che sono quelli a più alta complessità. Un progetto importante non solo come servizio, perché oltre ad aprire nuove opportunità terapeutiche nel trattamento del comportamento alimentare "deviato", porta anche molti nuovi posti di lavoro, una vera boccata d’ossigeno per l’economia locale.

Natalino Benacci