
Il caso in Lunigiana: "Il rebus delle registrazioni e la tutela della privacy"
Una scuola media della Lunigiana pone il divieto di registrare le lezioni in classe dei docenti per questioni legati alla difesa della privacy degli alunni. Ma ci sono frequentanti con certificazione Dsa (disturbi specifici dell’apprendimento) che invece vorrebbero poter risentire con comodo la voce del docente, penalizzati dall’interdizione che non permette loro di accedere agli strumenti compensativi previsti per legge. La lista dei divieti in aula cambia col mutare dei tempi e riuscire a disciplinare le dinamiche interattive all’interno delle aule diventa sempre più difficile. A segnalare il caso la madre di un minorenne con alcuni disturbi specifici che ha deciso di rivolgersi al nostro giornale in forma anonima. "Mio figlio ha una certificazione Dsa e frequenta la scuola media - scrive - Desidero segnalare una situazione che ritengo profondamente ingiusta e che coinvolge il diritto allo studio di mio figlio e di tanti altri studenti toscani con disturbi specifici dell’apprendimento. Nonostante la normativa nazionale e regionale preveda espressamente l’uso di strumenti compensativi, tra cui la possibilità di registrare le lezioni per uso personale, alla nostra richiesta la scuola ha risposto negativamente, citando motivazioni legate alla privacy degli altri studenti".
Come soluzione alternativa l’Istituto ha proposto che i docenti registrino le lezioni in un secondo momento, in separata sede. Tuttavia, questa modalità non è funzionale allo studio quotidiano dell’alunno che si ritrova a non avere accesso tempestivo alle spiegazioni. "Ancor più incomprensibile è il rifiuto alla registrazione delle lezioni individuali per l’apprendimento di strumento musicale, in cui non sono coinvolti altri studenti - aggiunge la madre - e quindi non esistono nemmeno i presupposti di un problema legato alla privacy. Ho inviato una seconda mail chiedendo che venga modificato nuovamente il piano di apprendimento di mio figlio e ho messo per conoscenza l’assessore all’Istruzione della Regione, l’Ufficio scolastico territoriale e l’Associazione Italiana Dislessia, affinché tutte le istituzioni coinvolte siano informate delle difficoltà che incontriamo ogni giorno. Mi chiedo se, nel 2025 - conclude - sia ancora tollerabile che una scuola pubblica possa limitare l’accesso a uno strumento fondamentale per garantire il diritto allo studio". Il Garante per la privacy nel vademecum “La scuola a prova di privacy“ afferma che è possibile registrare la lezione esclusivamente per scopi personali, ma le istituzioni scolastiche hanno la possibilità di regolare o di inibire l’utilizzo di registratori e altri dispositivi elettronici. Precisa anche che va sempre garantito il diritto degli studenti con Dsa o altre specifiche patologie di usare strumenti di ausilio come registratore, pc, tablet, smartphone di volta in volta previsti nei piani didattici personalizzati.
N.B.