Sogegross, che bufera. Ora la Lega apre al dialogo tra sindaco e grossisti

Il segretario provinciale Pieruccini si fa garante di un confronto tra le parti. Nuove critiche alla giunta comunale durante il dibattito alla Confartigianato.

Sogegross, che bufera. Ora la Lega apre al dialogo tra sindaco e grossisti

Sogegross, che bufera. Ora la Lega apre al dialogo tra sindaco e grossisti

Variante Sogegross, il segretario provinciale della Lega, Nicola Pieruccini, apre al dialogo: "Mi faccio garante di un confronto con l’amministrazione". La promessa durante il dibattito organizzato da Confartigianato con grossisti, Confcommercio e Cgil anche se lo stesso Pieruccini poi annuncia un futuro piano strutturale. Resta il tema scottante del momento quello della variante Sogegross a Massa discusso durante l’incontro organizzato dalla Confartigianato apuana in sede. Al tavolo, coordinato da Attilio Papini, hanno partecipato alcuni esponenti dei grossisti ossia Enrico Panconi, Monica Angeloni e Antonio Ricci, il presidente di Confcommercio, Bruno Ciuffi, e il segretario della Cgil, Nicola Del Vecchio. I grossisti hanno contestato la variante Sogegross non tanto per l’arrivo del colosso sul territorio ma per le modalità con cui l’amministrazione di Massa ha deciso di concedere una variante ad hoc. Nel mirino anche l’assenza di confronto e dialogo. "C’è un eccesso di offerta rispetto a una domanda scarsa – hanno evidenziato i grossisti –. E’ un nuovo insediamento che crea squilibrio. Non continuiamo a coltivare false speranze occupazionali: la media occupazionale di Sogegross in giro per l’Italia è di 10 posti ad Asti, 15 a Bologna, 12 a Pisa". "Stiamo parlando di una categoria che vive di una sana concorrenza con un legame fra i vari componenti sul territorio – ha incalzato Ciuffi –. Come può un colosso pensare di instaurarsi in un’area già satura? Inoltre c’erano zone commerciali disponibili per fare quell’investimento e allora perché scegliere proprio una zona industriale? Non abbiamo certezze poi che realizzino l’investimento in maniera diretta. Sono solo i proprietari dell’area acquistata con prezzi per industriale. Una volta cambiata la destinazione d’uso potrebbero rivenderla ad altri". Anche per il segretario della Cgil è un problema di visione e strategie: "Siamo contrari alle varianti, deve essere salvaguardata la vocazione industriale. Lo dimostrano gli studi sul territorio come quelli della Isr, della Camera di Commercio: le figure richieste sono quelle per manifatturiero e artigianale. Se il problema sono le aree produttive non utilizzate, con i prossimi piani urbanistici si preveda la possibilità di esproprio per metterle poi a gara e assegnarle a chi ha progetti coerenti con le aree industriali". Pieruccini ha difeso la variante sotto il profilo tecnico e politico evidenziando che "l’artigianato da noi non va più. La zona industriale è deserta, investimenti industriali non ne verranno, i costi per la bonifica sono esagerati" e ha precisato che la variante sarebbe solo un primo tassello rispetto a un futuro piano strutturale che punta alla "apertura di tutto il territorio al commercio all’ingrosso e al dettaglio. La Lega vuole un’apertura al mercato totale. Carrara non ha spazi per commerciali, il patrimonio per la nostra città diventa quest’area dall’autostrada all’Aurelia".

Evam. Intanto è secca la replica dei grossisti locali a Evam. "Il presidente di Evam Massimo Gelati, rivolga un appello al sindaco di Massa invece di replicare a noi, imputandoci la colpa di mettere a rischio i lavoratori Evam. Noi dobbiamo tutelare i nostri di lavoratori e non è nostro compito salvaguardare quegli equilibri che l’amministrazione sta mettendo in discussione con azioni improvvide e illiberali". I grossisti contro la variante Sogegross non ci stanno a fare la parte dei ‘cattivi’ nei confronti di Evam dopo aver annunciato una riduzione di ordini da Evam: "Siamo vicini ai lavoratori di Evam perché riteniamo di trovarci tutti sulla solita barca. Siamo stati a fianco di Evam sin dalla sua nascita e tuttora lo siamo permettendo alla nostra amata acqua Fonteviva di essere distribuita e presente in tutti i locali della nostra provincia e non solo. Ci meraviglia che il consiglio di amministrazione di nomina politica non si faccia anche portatore delle esigenze dei suoi distributori che hanno contribuito alla crescita della società e alla tutela dei suoi lavoratori sino ad ora. Non saremo certo noi a cercare di cambiare gli equilibri economici della nostra collettività mettendo a rischio i nostri lavoratori e di conseguenza i lavoratori di Evam, che non troveranno più i grossisti locali a lavorare per loro ma forse un gruppo ligure per espressa volontà del sindaco e di questa giunta".