Sogegross, Centrosinistra all’attacco: "La variante deve essere respinta"

Presentato un documento agli uffici tecnici da parte del Partito democratico che fa le pulci al progetto "Giusto ritirarla perché è incoerente con il piano strutturale: esso non prevede il commerciale nella Zia".

Sogegross, Centrosinistra all’attacco: "La variante deve essere respinta"

Sogegross, Centrosinistra all’attacco: "La variante deve essere respinta"

Avranno parecchio da lavorare gli uffici del Comune di Massa per rispondere a tutti i pareri e alle osservazioni che sono arrivati sulla cosiddetta variante Sogegross per il commercio all’ingrosso in area ex Dalmine. Al momento i dettagli sono in gran parte riservati, ma le voci circolano e si parla di una fitta corrispondenza arrivata in municipio, sia dagli enti preposti e sovraordinati, fra cui soprattutto la Regione, sia dai cittadini, dai commercianti e dal territorio. I grossisti apuoversiliesi hanno fatto la loro fetta di lavoro, non c’è dubbio, e il loro sarà uno dei principali documenti che proverà a minare la variante dalle fondamenta.

Ma non saranno i soli. Anche la politica prova a mettere i bastoni fra le ruote e in particolare il Partito democratico ha depositato un documento in 9 pagine presentato ieri mattina in conferenza stampa dai firmatari (unica assente per malattia Giovanna Santi): Enzo Romolo Ricci, Stefano Alberti, Gabriele Carioli, Dina Dell’Ertole, Daniele Tarantino e Ivo Zaccagna. Osservazioni che entrano nel merito tecnico, fanno le pulci alla variante e agli strumenti di pianificazione a cui dovrebbe in qualche modo appoggiarsi, dal Piano strutturale al Regolamento urbanistico, per poi arrivare alla ‘sintesi’ che è tecnica e politica al tempo stesso: "Si chiede che venga respinta la Variante poiché non rispetta quanto previsto dall’atto di giunta del 2020 sia per quanto riguarda gli indirizzi che i criteri di valutazione in esso riportati".

L’atto di giunta è quello della precedente amministrazione Persiani, che apriva le porte alle varianti per l’appunto ma con criteri ben specifici che non sarebbero rispettati da questa.

"Si chiede che venga respinta la Variante perché è incoerente con le previsioni del Piano Strutturale, che non prevede commerciale all’ingrosso all’interno del perimetro della Zia – continuano – o di procedere ad una variante del PS e non con una semplice Variante Semplificata, al fine di dare modo al Consiglio Comunale di valutare se l’introduzione del Commerciale all’ingrosso anche di tipo alimentare debba essere esteso all’intera Zia. In caso contrario, sempre che sia possibile, si avrebbe la conferma di una Variante ad personam". Altri motivi per cui la variante dovrebbe essere respinta, per il Pd, risiedono nelle incoerenze con il Ru, la scheda di ambito ex Dalmine e "perché introduce una funzione che è in contrasto con la vocazione, industriale artigianale, dell’area ex Dalmine", chiedendo inoltre studi del traffico e uno socio economico sull’impatto di questa attività sulla rete dei commercianti all’ingrosso esistente.