Sanac, operai in Comune "State al nostro fianco"

I lavoratori dello stabilimento hanno letto un documento a tutti i consiglieri "Difendete il diritto al lavoro per garantire prospettive a chi vuole vivere qui"

Migration

di Andrea Luparia

In casa Sanac “rullano i tamburi di guerra“. Ieri alle 18 una delegazione di lavoratori (i delegati Rsu più i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil) si è presentata in consiglio comunale. L’obiettivo era leggere un comunicato a tutti i consiglieri per “scuotere“ i rappresentanti di maggioranza e minoranza e chiedere loro di premere, insieme, per sbloccare una situazione sempre più difficile. L’obiettivo è convincere il governo e di conseguenza i vertici di Invitalia (la finanziaria di Stato) ad imporre ai dirigenti dell’ex Ilva di Taranto di riprendere ad ordinare i refrattari a Sanac, senza chiederli a ditte straniere. E’ giusto ricordare che Invitalia può fare pressione perchè ha già in mano una quota consistente dell’ex Ilva e a breve dovrebbe diventarne l’azionista principale. E se le pressioni “made in Massa“ non produrranno alcun risultato? In questo caso il sindacato ha già pronto il “piano B“. Domani è previsto un vertice tra i dirigenti provinciali di Cgil, Cisl e Uil e i rappresentanti delle categorie chimica e industria. L’idea è proclamare uno sciopero provinciale delle due categorie entro il 10 novembre. E se nemmeno questo modificherà di un millimetro la situazione, c’è la proposta di organizzare, entro fine novembre (al massimo ai primi di dicembre) uno sciopero generale provinciale a sostegno della vertenza Sanac. E la Regione Toscana? Diciamo che i sindacati e i lavoratori si aspettano molto, molto di più, sia dal consiglio regionale che dalla giunta Giani, rispetto alle consuete frasi di solidarietà e sostegno.

E così ieri, poco dopo le 18, in aula si sono presentati in consiglio comunale 5 o 6 lavoratori accompagnati dai dirigenti di Cgil, Cisl e Uil. Nel volantino, letto al microfono da un delegato grazie alla sospensione dei lavori decisa dal presidente del consiglio comunale, si legge che "da giugno Sanac non riceve più ordini da parte di Acciaierie d’Italia. Se questa situazione si protrarrà nel tempo, ci saranno notevoli problemi produttivi, di costi ed occupazionali, come già annunciato dai commissari, con un forte incremento della cassa integrazione e la possibile chiusura di siti produttivi". E il lavoratore che leggeva il testo ha rivelato che dalla prossima settimana lo stabilimento Sanac in Sardegna metterà in cassa integrazione il 50% dei dipendenti. "Per questi motivi - ha concluso il delegato sindacale - ci stiamo attivando per mettere in campo una grande manifestazione nei primi giorni di novembre e invitiamo tutta la cittadinanza ad essere al nostro fianco per difendere il diritto al lavoro e più in generale per garantire prospettive di futuro a chi vuole continuare a vivere nel nostro territorio". Dopo la lettura del testo, i capigruppo presenti in aula si sono incontrati, in separata sede, per mettere nero su bianco un comunicato unitario, di tutto il consiglio comunale, a sostegno dei lavoratori della Sanac.