REDAZIONE MASSA CARRARA

Riflettori dentro le ville di Ronchi Poveromo

Le particolari dimore protagoniste su Rai3: raccontano in Tv gli anni in cui il litorale massese era protagonista della cultura nazionale

La costa massese sarà protagonista in televisione, al programma Bellitalia di Rai3 in programma il 23 ottobre alle ore 11. Ci sarà con uno spaccato storico e culturale che si affaccia su un periodo particolare del nostro territorio e su una zona che ha segnato la cultura locale e nazionale: Ronchi, Poveromo e le sue ville che dal 1900 al 1970 hanno ospitato protagonisti della storia italiana, pensatori, filosofi, artisti e molto altro ancora. Tutto raccontato attraverso le pagine scritte dagli architetti Silvia Nicoli e Massimiliano Nocchi nel volume “Le ville di Ronchi e Poveromo architetture e società: 1900-1970”, all’interno della rubrica del TgR dedicata ai beni culturali, nel servizio di Friza Zampella.

Sarà Enrica Antonini, nipote del pittore e artista poliedrico Alberto Savinio, a farci entrare nella magica sua casa: un’abitazione a forma di chiocciola, un rifugio, che protegge il visitatore dai venti metafisici in un’oasi di riservatezza e pace. Nocchi descriverà il capolavoro novecentista di Tomaso Buzzi: Villa Medea, detta La Campana, di proprietà della famiglia Majno, un edificio monumentale su due piani in costante relazione con lo spazio esterno attraverso patii e aperture. Il fortilizio marino, disegnato da Alberto Mazzoni per la sua famiglia negli anni ‘50, sarà raccontato dal figlio dell’architetto, Alessandro Mazzoni, che si prende cura di questo edificio dalla pianta esagonale: un spazio centrale e otto posti letto in un progetto ben razionalizzato.

Silvia Carandini, la presidente della società degli Amici di Ronchi e Poveromo che ha sostenuto e promosso il progetto editoriale di Nocchi e Nicoli, aprirà infine le porte del grande areale di casa Carandini, una sistema di abitazioni tradizionali, immerse in una fitta pineta; acquistate e ristrutturate alla fine degli anni trenta da Nicolò Carandini, ambasciatore italiano a Londra da 1944 al 1947 e dalla moglie Elena Albertini, figlia del senatore Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera. Silvia Carandini racconterà la storia di questa porzione di territorio e il ruolo decisivo che l’associazione ha avuto dagli anni ‘60 ad oggi nella tutela e conservazione.

In questa ottica si inserisce oggi la proposta di Nicoli e Nocchi di “Parco architettonico-letterario diffuso” per preservare un contesto ambientale pregevole e per valorizzare memorie e luoghi abitati da personalità di primo piano della cultura italiana. "Alcuni dei protagonisti delle prime villeggiature non ci sono più, ma le case costruite negli anni trenta e negli ’50-’60 rimangono delle stesse famiglie e nuove generazioni le occupano – raccontano Nicoli e Nocchi –. L’insediamento di Ronchi Poveromo non ha subito trasformazioni urbanistiche significative, la struttura delle vie rimane la stessa, mentre cambia la fisionomia del litorale dopo il tornado del 1977 con tutto l’arenile tra Ronchi e Poveromo dato in concessione".

E’ cambiata la spiaggia così come la visione del litorale e l’erosione sta assumendo contorni drammatici, certo. Ma resta un patrimonio paesaggistico e insediativo di enorme valore che deve essere tutelato e valorizzato: "Le case descritte, inserite in grandi areali, realizzate dagli anni venti agli anni sessanta, sono una realtà consistente per numero e qualità, sono le architetture volute ed amate da scrittori ed artisti che per decenni le hanno abitate e ne hanno fatto luoghi di incontro e di relazione. Queste presenze con la loro eredità di storia e testimonianza possono divenire le polarità di un ‘Parco architettonico-letterario diffuso’ – concludono - un sistema, finalizzato alla valorizzazione del paesaggio, della cultura e del patrimonio di architettura contemporanea".

Francesco Scolaro