
L’artista carrarese Marco Bertagnini, 80 anni, davanti ad alcune. sue opere in mostra a Palazzo Micheli Pellegrini fino al 31 ottobre
Un ritorno alla pittura dopo quasi trent’anni di silenzio. Palazzo Micheli Pellegrini, a Carrara, ospita quella che potrebbe essere l’ultima mostra dell’ottantenne artista carrarese Marco Bertagnini, che ritorna nella scena artistica presentando una selezione di opere che ripercorrono la sua carriera, dagli inizi da autodidatta fino agli inediti più recenti. L’esibizione, presentata nel fondo di via Santa Maria e curata da Anna Paola Micheli Pellegrini, rimarrà aperta fino al 31 ottobre, raccontando un percorso cronologico che attraversa le diverse fasi della sua esperienza, con opere che spaziano dai nudi ai paesaggi, passando per nature morte e ritratti, in uno stile tra il surrealismo, l’astrattismo e la metafisica che lo ha sempre contraddistinto.
Significativo il curriculum artistico di Bertagnini. Già nel 1975, a Treviso, fu premiato alla quarta Mostra Nazionale per categoria, venendo inserito in catalogo. Nel 1978 si ricorda l’importante personale alla galleria Michelangelo di Massa, seguita da numerose esposizioni locali. Tra i suoi riconoscimenti più importanti il premio alla prima Mostra Nazionale Acat di Massa, ricevendo la Coppa del Comune nel 1989, e la nomina lo stesso anno a membro d’onore al 29° Salone di Arti plastiche a Port de Bouc (Marsiglia), replicata anche per le due edizioni successive. Non da meno l’esposizione al prestigioso centro d’arte Elsa Triolet, consolidando il suo rapporto con il panorama culturale francese. Anche negli anni successivi, tra il 1990 e il 1991, continuò a collezionare premi in varie città come Trieste, Sistiana e Ivrea.
Dopo trent’anni di sospensione dalla pittura, Bertagnini si sente però ancora in grado di esprimere i suoi ricordi sui quali ruota tutta la sua arte, un processo artistico che è sempre nato di getto, senza badare allo stile o alla forma, lasciando che le emozioni e le memorie prendessero forma sulla tela. Gli stessi ricordi traslati da Bertagnini anche in forma scritta, in un romanzo mai pubblicato e custodito nell’anima di un artista, di un vigile urbano, di uno studente del convento dei frati francescani di Soliera, l’esperienza di una vita che ha segnato profondamente il suo percorso di crescita.
"Alla fine ruota tutto attorno ai ricordi – ha spiegato Bertagnini – non so se farò altre mostre in futuro e sono quindi felice di lasciare questa testimonianza della mia carriera". La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 16 alle 19, un’occasione per scoprire il testamento artistico di una figura che ha saputo traslare con sincerità le sue emozioni al servizio dell’arte.
Francesco Marinello