
Si chiama Pierandrea Pennoni, ha 19 anni e traduce testi dal greco e dal latino come bevesse un bicchier d’acqua. E’ l’identikit di uno dei nuovi studenti del corso di lettere classiche e filosofia della Scuola Normale Superiore di Pisa, giovane massese che passa da Eschilo a Raffaello in un batter d’occhio. Ma non è un topo di biblioteca. Al contrario, ha una personalità molto vivace. Dopo il diploma, con 100 e lode al Liceo Classico P. Rossi di Massa, dove Pennoni è stato anche rappresentate d’istituto molto attivo, il giovane talento letterario ha tentato i test per la Normale, superandoli tutti con buoni voti, in particolare quello di arte con un punteggio di 92. "Ho scoperto dell’esistenza della Normale al secondo anno di liceo, quando anche solo per curiosità ti fai un’idea di ciò che ti aspetta una volta fatta la maturità - spiega Pennoni - nello stesso periodo avevo maturato l’idea di fare lettere classiche, sia perché mi riusciva bene tradurre, sia perché mi ritrovavo tanto nelle letterature e nelle vicende storiche greche e latine". Pierandrea è da sempre una persona curiosissima, appassionata di storia locale, di borghi d’epoca e di tutto ciò che è sconosciuto ai più. Se c’è da notare, conoscere una curiosità o un aneddoto, il nome di un luogo e la sua derivazione, lui la conosce. L’innato bisogno e fame di conoscenza spinge Pierandrea ad essere informato al massimo su ogni argomento. Dunque: quale scelta migliore di lettere antiche per approfondire la civiltà occidentale fin nel suo profondo? "Mi sono convinto a provare per la Normale verso i 18 anni, credendo di avere tutto il tempo per consolidare le conoscenze utili ad affrontare i test". Alla fine l’esame d’ammissione consisteva in tre scritti, uno di greco, uno di latino e uno di storia dell’arte, fatti a fine agosto, e di tre orali svolti nei primi di settembre per le stesse materie: punteggio di media 75 agli scritti e dell’81 agli orali, con una media finale che lo ha classificato 19° su 28 ammessi, strappandogli un pass per una delle migliori università del mondo. "Quando ho visto le graduatorie ero incredulo, perché per quanto confidassi nelle mie capacità e potenzialità ero anche conscio di avere a che fare con i migliori studenti di tutta Italia, per cui mi sono a lungo chiesto cosa abbia fatto la differenza". Amicizie, letture, famiglia, arte, socialità e letteratura sono per Pennoni il tessuto della vita, uniti fortemente da legami indissolubili: "Mi rendo conto - confessa - di aver inserito durante quell’esame la mia famiglia, tutti i miei migliori amici e tutte le esperienze fatte con loro. Sono persone che hanno contribuito a darmi quella serenità necessaria affinché potessi davvero coniugare studio a vita di tutti i giorni, così da imparare realmente qualcosa oltre le semplici nozioni, un insegnamento di cui sono debitore al Liceo Rossi". Le speranze verso il futuro sono tante ora per un giovante talento come Pennoni, così come le strade che la Normale gli spianerà: "Da grande vorrei avere a che fare con diverse realtà contemporaneamente, e in questa definizione rientrano essenzialmente due dei miei diversi interessi: un’archeologia sul campo, che mi permetta di andare all’estero o un lavoro da giornalista. Tuttavia anche quella didattica, seppur alle stesse condizioni, sarebbe una vita che mi piacerebbe affrontare".
Grabriele Ratti