
Lo spoglio delle schede dei referendum in uno dei seggi di Massa (foto di Paola Nizza)
Niente da fare per i referendum. Il quorum non è stato raggiunto, inutile la conta dei ’Sì’ e dei ’No’. L’affluenza, in Italia, si è fermata poco sopra il 30% (15 milioni di voti), in provincia è stata del 33,3%. Si votava su cinque quesiti: quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza. Mentre il centrodestra esulta, avendo invitato a disertare le urne, dall’altro campo ci si lecca le ferite. FdI parla di "caduta della sinistra. Il referendum si è rivelato un clamoroso fallimento, anche in Toscana, storicamente considerata una ’roccaforte rossa’. Questo dato è altamente simbolico – dice il coordinatore provinciale Marco Guidi –. Non esistono più fortini inespugnabili per la sinistra. Nonostante la forte mobilitazione Il anche in Toscana il panorama politico sta cambiando, e anche le regioni tradizionalmente orientate verso il centrosinistra iniziano a mostrare segnali di disaffezione". Nel centrosinistra ci si divide nei commenti. La Cgil, che aveva promosso i quesiti sul lavoro, ammette la sconfitta ma senza passi indietro. "Prima di tutto voglio ringraziare gli oltre 50mila cittadini che a Massa Carrara si sono recati alle urne; oggi non festeggiamo ma questa è la base da cui ripartire – dice il segretario generale Nicola Del Vecchio –. L’obiettivo non è stato raggiunto ma il numero dei votanti evidenzia la necessità di impegnarci ancora di più, anche con il necessario cambiamento che questo comporta in termini di coerenza della nostra azione e di allargamento di alleanze e relazioni. I 15 milioni di votanti nel Paese, sostenendo per la quasi totalità le ragioni referendarie, non possono essere ignorati. Abbiamo costruito una rete fatta di associazioni, movimenti, partiti, che credo sia un valore da non disperdere".
Ma vediamo come si è votato nella nostra provincia. Il dato è più o meno lo stesso sui cinque quesiti referendari. Ha votato il 33,3% degli aventi diritto. I Comuni dove si è andati più alle urne sono Fosdinovo e Massa, gli unici che superano il 34%, mentre quello con meno affluenza è Bagnone (24%). A Carrara il dato si ferma al 33,5%, mentre a Montignoso e Aulla al 32,5%. A Pontremoli è 33,9%, a Fivizzano ci si ferma al 31%. Piccole variazioni. Il dato provinciale rispetto alla Toscana è risultato più basso: nella nostra regione, infatti, l’affluenza è stata superiore al 39%, si tratta del dato più alto in Italia insieme all’Emilia Romagna (38%). All’interno della Toscana le province dove si è votato di più sono Pisa e Livorno, con oltre il 40% (record nazionale) mentre Grosseto è la più bassa con il 31%.