Presepe vivente, gran finale. Cerimonia in San Colombano e un incontro di preghiera

Pontremoli, messa di don Pratolongo per chiudere lo storico evento

Presepe vivente, gran finale. Cerimonia in San Colombano e un incontro di preghiera

Presepe vivente, gran finale. Cerimonia in San Colombano e un incontro di preghiera

Il presepe vivente di San Francesco si chiude con un incontro di preghiera. Sarà celebrato dal parroco don Pietro Pratolongo il momento conclusivo stasera alle 21 alla chiesa di San Colombano. Un presepe importante al di là della scenografia perché si ispira all’idea francescana prodotta a Greccio nel 1223 e ha portato sul palcoscenico del castello storie e volti di una Pontremoli medievale. La rappresentazione è stata visitata dal vescovo Mario Vaccari accompagnato dal coordinatore dell’Unità pastorale don Graziano Galeotti. "Un vero e proprio lavoro teatrale con prove e regia a guidare un plotone di figuranti e veri attori - dice la vicesindaca Clara Cavellini - Nel corso degli anni il percorso del presepe è stato arricchito con l’inserimento di alcuni personaggi che al tempo del Santo furono protagonisti della sua vita e che nella rappresentazione hanno interagito con i visitatori del Presepe".

Le persone che hanno interpretato i vari personaggi non avevano esperienza di recitazione ma alcune di esse hanno intrapreso un percorso di preparazione spirituale all’interno del gruppo “Dopo Cresima di San Colombano“ (già San Francesco fuori le mura) o dell’A.C.R. di Pontremoli, col benestare dell’Unità pastorale Città di Pontremoli. L’allestimento del Presepe è da sempre mirabilmente curato dai volontari della Pro loco mentre il Comune ha messo a disposizione il castello. Per migliorare l’accoglienza hanno collaborato il gruppo storico La Compagnia del Piagnaro, la Pro loco Borgo del Piagnaro e l’associazione “I mestieri di Ponticello“. Il Presepe Vivente di San Francesco è nato nel contesto di un forte legame fra la città e il “poverello d’Assisi“, che si è rinfrancato nei secoli e che ha le sue origini nel lontano 1219 quando l’allora consiglio comunale che governava il borgo di Pontremoli, a seguito della grande devozione dei pontremolesi al Santo, decise di stanziare risorse pubbliche per la costruzione di un convento e di una chiesa per accogliere i frati di Francesco. Il convento rappresentò il terzo francescano in Toscana e la chiesa fu intitolata “San Francesco fuori le mura“. Attualmente, da molti anni, a Pontremoli la sera del 3 ottobre si celebra un’importante funzione religiosa con una processione suggestiva in cui il centro cittadino viene illuminato da centinaia di candele, disposte dal “Gruppo missionario di padre Daniele“ per ricordare il transito di San Francesco. L’idea di allestire questo presepe nacque nel 2012 proprio durante la messa di celebrazione del Transito di San Francesco dopo l’omelia di don Pietro Pratolongo, che durante la celebrazione del rito ricordò il primo presepe vivente ideato da San Francesco a Greccio. L’idea iniziale è stata poi arricchita con il contributo degli storici locali Paolo Lapi e Luciano Bertocchi.

Natalino Benacci