
Gli ombrelloni di uno stabilimento ormai quasi in acqua dopo gli ultimi dieci giorni di mare mosso
Massa, 8 luglio 2023 – La costa massese messa in ginocchio da meno di un metro d’onda. Non è servita una mareggiata, stavolta è bastato un semplice mare mosso: per quasi dieci giorni non ha dato tregua al litorale danneggiando gravemente il turismo balneare. "Da ponente a levante – sottolineano gli operatori del Consorzio balneari – il flagello dell’erosione continua inesorabilmente a modificare e riducendola, la linea di costa. E’ una questione di salvaguardia del territorio, ormai non si può più parlare solo di alcune zone in sofferenza, perché purtroppo dalla Partaccia a Poveromo lo scenario è drammatico". E’ l’allarme dei balneari che ogni giorno, da anni, vedono assottigliarsi le spiagge. "Questo mare mosso a inizio stagione – spiega Itala Tenerani, presidente del Consorzio – ha dato il colpo di grazia a tutto l’arenile. Degli ultimi interventi di riprofilatura purtroppo non si vedono i risultati sperati, perché il mare si è fatto strada portando via sabbia, sia come profondità sia come volume".
Poveromo, l’ultimo baluardo delle lunghe spiagge massesi, che ormai da qualche anno tanto lunghe non sono più, rischia di subire lo stesso esito di Marina di Massa. Ronchi ormai lotta per la sopravvivenza. Alla Partaccia l’equilibrio precario è legato ai fenomeni meteo marini. La situazione nella zona tra Don Gnocchi e bagno Marchini ha il tempo contato. Sono stati spesi milioni di euro per frenare l’erosione ma i tempi della natura non vanno mai a braccetto con quelli dell’uomo. Oggi si contano i danni sperando che fino a settembre non ci siano mareggiate. Poveromo è la cartina al tornasole. "Con meno di un metro d’onda abbiamo perso circa venti metri di spiaggia e siamo a inizio luglio – dice rassegnato Roberto Della Tommasina, del bagno Nedy –. Stiamo vivendo un’erosione galoppante che in circa tre anni ci ha portato via il 40% della spiaggia, cosa accadrà se non ci saranno interventi immediati e urgenti? La prima notte di questo mare mosso abbiamo visto subito che le correnti stavano lavorando in modo anomalo. Nonostante ci fossimo messi tutti in sicurezza, smontando parte delle attrezzature, purtroppo il mare è arrivato alla sesta fila, e ha portato via anche diverse attrezzature. Con questa incertezza è difficile fare impresa, è difficile fare turismo perché è impossibile soddisfare la domanda. Chiediamo che nel progetto di tutela della costa, Poveromo venga indicata come zona ad alta criticità e gli interventi siano fatti in tempi brevi".
A Ponente la situazione non migliora. "Se non si fanno lavori seri qui rischiamo di affogare" dice Danilo Pitanti del bagno Puntomare, parlando amaro della sua zona di Ronchi levante, al confine con Poveromo. "Siamo destinati a scomparire – prosegue – perché ormai con un po’ di mare mosso smontiamo metà delle attrezzature. In questi giorni ho dovuto mandare via molti turisti di passaggio. Il danno grosso in questa vasca è stato fatto, a nostro avviso, nel 2019 quando hanno dragato a trenta metri dalla riva la sabbia da portare in altre zone. Prima di allora si sopravviveva. E’ stato creato un vuoto in mare che ha modificato l’assetto del fondale e delle correnti. E la scogliera al confine con il fosso di Poveromo va modificata perché è troppo bassa: il mare ci gira intorno erodendo ed entrando nell’arenile. La sabbia che ci hanno portato quest’anno purtroppo non è bastata a bloccare l’erosione". "Non è possibile che meno di un metro d’onda metta in crisi un intero litorale – commenta Susanna Bertelloni del bagno Roma a Ronchi –. Il dramma è la gestione del lavoro e dei dipendenti. Siamo imprenditori e dobbiamo avere certezze. I giorni che perdiamo come presenze non si recuperano. Servono interventi che guardino l’intera costa: i lavori tampone non bastano".
A Marina e Partaccia la situazione è più stabile, ma cosa accadrebbe se ci fosse una mareggiata o se aumentasse la frequenza del mare mosso? "Purtroppo parte della sabbia portata con i lavori di riprofilatura – dice Angela Trespidi del bagno Marchini – è già in buona parte sparita. In questi giorni molta attrezzatura è finita in mare, circa una decina di ombrelloni. Si vive nell’incertezza". "La speranza è sempre quella che a mare calmo venga restituita un po’ di rena – dice Riccardo Baldacci del bagno Milano a Marina –. Qui l’erosione ha già portato via tanto in passato ma se non vengono fatte opere di tutela in tempi brevi il rischio è che ciò che è rimasto scompaia nel tempo". "Si vive tutti in allerta, – conclude Renato Battelli , del bagno Battelli alla Partaccia e vice presidente del Consorzio Balneari Massa –, l’intero litorale è in ginocchio. In Partaccia questa volta l’erosione è stata contenuta, mentre l’effetto erosivo a Poveromo levante è davvero preoccupante". Gli operatori balneari del Consorzio lanciano l’ennesimo appello. "Abbiamo bisogno di un progetto per l’intero litorale che tuteli la costa massese che altrimenti è destinata a scomparire".