Pnrr, pioggia di milioni Minori, disabili e poveri nei progetti della Sds Obiettivo: assistenza

Sostegno alle famiglie fragili con educatori, psicologi e assistenti. Previsti percorsi di autonomia collegati con i centri dell’impiego. Due appartamenti per favorire una vita indipendente a 12 persone. .

Pnrr, pioggia di milioni  Minori, disabili e poveri  nei progetti della Sds  Obiettivo: assistenza

Pnrr, pioggia di milioni Minori, disabili e poveri nei progetti della Sds Obiettivo: assistenza

di Michela Carlotti

Come impatta il Pnrr sulla Lunigiana? In molti se lo chiedono, soprattutto ora che a livello nazionale si dibatte sulle difficoltà di rispettare le scadenze e quindi del rischio di perdere finanziamenti. Scritto durante la pandemia, il Pnrr destina una fetta consistente di risorse alla sanità puntando al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali. Anche se, nelle mutate condizioni globali, non viene contemplata la nuova emergenza sanitaria: la carenza di medici. La Società della Salute è risultata comunque destinataria di diversi finanziamenti della Missione 5 “inclusione e coesione” per il triennio 2023-2026.

Sono stati finanziati 210 mila euro per il sostegno alle capacità genitoriali e alle famiglie che vivono in condizione di fragilità e vulnerabilità. "Questa linea di attività – spiega il direttore della Società della Salute, Marco Formato – è finalizzata a ridurre o evitare il rischio di allontanamento ed istituzionalizzazione dei minori dal proprio nucleo familiare". Educatori, psicologi e assistenti sociali sono deputati alla presa in carico di famiglie target con genitori di figli in età 0-17 anni, con particolare focus sulla fascia 0-6, attivando servizi di educativa domiciliare e collaborazione tra scuole, famiglie e servizi sociali.

Altri 715 mila euro sono destinati ai percorsi di autonomia delle persone con disabilità. Sono previste azioni di collegamento tra servizi sociali, agenzie formative, ASL e centri per l’impiego per l’avvio di tirocini formativi presso aziende del territorio. Ma soprattutto, c’è la realizzazione di due abitazioni in cui potranno vivere gruppi di persone con disabilità. "Nella nostra zona potranno essere previsti due appartamenti per la vita indipendente per 12 disabili. Stiamo adoperandoci – dice Formato – per trovare soluzioni adeguate e si sta pensando ad una struttura sulla bassa e sull’alta Lunigiana".

E poi ci sono 211.500 mila euro destinati ad attività di supervisione a sostegno degli operatori sociali. "Questa linea di intervento – precisa il direttore – ha l’obiettivo di rafforzare la qualità del servizio sociale professionale ed in particolare di prevenire il fenomeno del burn out, forma particolare di stress e stato di malessere connessi all’esercizio delle professioni di aiuto".

Resta, infine, da sottoscrivere la convenzione con il Ministero per la “stazione di posta” per 1 milione e 90 mila euro, che prevede l’apertura di centri-servizi per il contrasto alla povertà. "E’ previsto un punto di accesso nella bassa lunigiana ad Aulla e uno nell’alta lunigiana a Pontremoli. Tali centri – spiega ancora il direttore della Sds – dovranno essere integrati con i servizi di accoglienza e con le mense sociali dove le persone in condizione di deprivazione materiale e marginalità potranno ricevere assistenza, orientamento ed anche la propria corrispondenza".

Oltre ai finanziamenti di cui è destinataria la SDS, in Lunigiana arriveranno quelli della Missione 6 “salute” ottenuti dall’azienda Usl. Risorse imponenti con cifre a 6 zeri, per la creazione delle case di comunità di Aulla e Pontremoli: una sorta di distretti sanitari concentrati, che erogano servizi di cure primarie, continuità assistenziale, specialistica ambulatoriale, punto prelievi, servizi diagnostici di base, infermieristici ed integrazione con i servizi sociali. Ad Aulla avrà sede anche la Cot, una centrale operativa territoriale finanziata per 190 mila euro: è una struttura organizzativa di alta digitalizzazione che ha l’obiettivo di coordinare i servizi del territorio, assicurando una stretta sinergia fra la rete di emergenza-urgenza, l’ospedale e i servizi territoriali e domiciliari. Saranno possibili "da remoto" il teleconsulto medico, la teleconsulenza ma anche la teleassistenza e il telemomitoraggio del paziente.