REDAZIONE MASSA CARRARA

Piscine artificiali abusive Renara, sos del Comune

Decine di segnalazioni arrivate in municipio su mini-dighe create dai bagnanti. L’assessore Balloni chiede l’intervento di tutti gli enti competenti sul torrente

Come ogni estate, con l’arrivo del caldo torrido sono tanti i cittadini ed i turisti che decidono di trovare un po’ di refrigerio in montagna. Non solo per fare una passeggiata ma proprio con un bel bagno dentro all’acqua gelida del fiume. Uno dei luoghi più ricercati è il torrente Renara: l’ombra delle piante, il fresco di un’acqua cristallina, senza rinunciare alla tintarella se serve in un panorama da alta montagna. Ma c’è chi per fare il bagno non rispetta la natura selvaggia del fiume e decide di crearsi pozze artificiali fermando l’acqua con teli di plastica, nylon o altri mezzi ‘caserecci’. Abusi, di fatto, che spesso e volentieri non vengono neppure rimossi a fine giornata, abbandonati in mezzo all’alveo aumentando il rischio di esondazioni o peggio, pure a valle, creando episodi di inquinamento. E come tutti gli anni al Comune arrivano decine di segnalazioni di questi abusi. Intervenire, però, per palazzo civico è impossibile perché non ha competenze sull’alveo.

E’ un rimpallo che va di ente in ente e che alla fine scoraggia persino le istituzioni che spesso hanno deciso di lasciare tutto com’era. Stavolta l’assessore all’ambiente, Paolo Balloni, ha deciso di chiedere il supporto di tutti gli enti coinvolti a vario titolo per la verifica e la rimozione degli abusi. Una lettera inviata a Genio Civile, Consorzio di Bonifica, Parco delle Apuane e Carabinieri Forestali per chiedere una mano e intervenire in maniera congiunta.

"Abbiamo richiesto controlli da parte delle autorità competenti in materia ambientale – sottolinea Balloni –. Abbiamo richiamato l’attenzione delle autorità sull’abitudine, ormai quasi consolidata nel tempo, di realizzare degli sbarramenti artificiali abusivi lungo il corso del torrente Renara, tra il bivio di via Bassa Tambura e l’abitato di Guadine, utilizzando materiali fatiscenti improvvisati che non solo impediscono il corretto deflusso del canale ma alterano anche gli equilibri ambientali delle acque causando episodi di inquinamento. La nota, redatta dal settore ambiente, è stata trasmessa a tutti gli enti affinché ciascuno, attraverso le proprie competenze, intervenga. Noi da soli non possiamo fare niente ma possiamo invece dare supporto. Al momento abbiamo stabilito un sopralluogo congiunto – conclude – da effettuare il 12 luglio alle 11". Sopralluogo già concordato dunque per prendere atto della situazione, dunque, rimuovere gli abusi riscontrati, ma il monitoraggio del territorio dovrebbe poi continuare per tutta la stagione estiva, a sorpresa, in modo da evitare che gli abusi si ripetano e vengano a crearsi situazioni di pericolo.