FRANCESCA FREDIANI
Cronaca

Pini, altro scempio. Abbattuti a Marina in periodo di nidi

Protesta di Arca che chiede il rispetto delle leggi e dei tempi

I pini di Marina sotto la scure del Comune

I pini di Marina sotto la scure del Comune

CARRARAL’associazione Arca (Assieme per la rigenerazione e la cura dell’ambiente) denuncia un pino abbattuto alla Caravella, senza alcun preavviso. Si legge nel comunicato: "La spiegazione fornita ’Era previsto dal progetto’ ripete una giustificazione ormai standardizzata, già usata per l’abbattimento dei sei pini davanti a Tisg. Questa non è una spiegazione tecnica, né tantomeno una giustificazione legittima. Se l’intervento era davvero programmato, perché è stato eseguito ora, in pieno periodo di nidificazione? Sarà l’unico albero interessato? È stato verificato che non ci fossero nidi? Ispra raccomanda di non abbattere potenziali sedi di nidificazione durante la stagione riproduttiva. Questo intervento appare arbitrario, mal pianificato, in violazione delle indicazioni scientifiche e del buon senso ambientale".Arca denuncia la mancanza di trasparenza e sensibilità ambientale nella gestione del verde urbano e chiede l’immediata sospensione di ulteriori abbattimenti; una verifica da parte delle autorità ambientali; la pubblicazione delle autorizzazioni e delle valutazioni effettuate. "Il verde urbano non è un elemento accessorio: è un bene comune da tutelare, non da sacrificare in silenzio. La normativa nazionale e le linee guida Ispra e Lipu indicano che il divieto di abbattimento e potature in periodo di nidificazione (1 marzo – 31 agosto) si estende non solo alla presenza accertata di nidi, ma anche alle potenziali sedi di nidificazione. Secondo Ispra i nidi sono spesso nascosti e difficili da individuare, e ogni intervento può rappresentare un rischio per la fauna. La Lipu ha ribadito che: "Anche alberi, siepi e vegetazione arbustiva potenzialmente sede di nidificazione devono essere rispettati". Pertanto, l’abbattimento di un albero in pieno periodo di nidificazione, senza un accertamento scientifico, documentato e con perizia specifica, rappresenta una violazione del principio di precauzione e può configurare un danno ambientale rilevante".