
La deputata del Pd Marina Nardi
Massa Carrara, 13 aprile 2015 - «SESSISTI», è stata l’accusa lanciata ai vertici locali del Pd dall’onorevole Martina Nardi all’indomani della direzione provinciale che ha votato i nomi dei quattro candidati alle regionali escludento la civatiana Milene Mucci (solo 15 voti su 67 presenti). E alla Nardi che reclama il cambiamento di «un gruppo dirigente inadeguato e non all’altezza delle sue funzioni» replica a tono il segretario provinciale Cesare Leri: «Un rinnovamento esiste davvero, quello di pensare di passarsi un partito da marito a moglie», riferendosi al marito di Nardi, Mario Ricci, ex segretario regionale di Prc e deputato dal 2006 al 2008. Non s’inaugura, insomma, all’insegna del fair play la campagna elettorale per le regionali di maggio in terra apuana.
AD ATTACCARE è stata l’onorevole Martina Nardi, già vice sindaco a Massa e segretaria provinciale di Prc, che meno di un anno fa ha lasciato Sel, nelle cui liste era stata eletta, per seguire la “pattuglia” di Gennaro Migliore che ha aderito al Pd. «Quello andato in scena nella direzione provinciale – ha scritto – è uno di quegli spettacoli che non si dovrebbe mai vedere. Diretto da un gruppo dirigente inadeguato e non all’altezza delle sue funzioni. Le solite persone che da anni dettano le regole, improvvisando e al tempo stesso destando forte preoccupazione». Secondo Nardi, sarebbe stato chiesto di candidare una donna in più (tre, mentre i posti in lista per Massa Carrara sono due) «sapendo che la minoranza civatiana avrebbe individuato una candidata femminile. Un modo di giocare con le donne, a riprova di un atteggiamento sessista». Creato il problema, la dirigenza del Pd in segreteria «ha ottenuto di votare nome per nome, metodo deplorevole in un’organizzazione che ama definirsi democratica. Per di più in maniera palese». Risultato: la Mucci è rimasta fuori. Nardi si dice «preoccupata da questo atteggiamento che denota pressapochismo e mala organizzazione. Auspico che la direzione regionale Pd rimedi a questo pasticcio».
BRUCIANTE la replica di Cesare Leri: «Credevo di averne viste tante in politica, ma che una donna che ha girato tanti partiti, ne ha fondati di nuovi, anche a carattere familiare, sempre per rimanere in sella sulla sua poltrona ogni volta più comoda, venisse oggi a darci lezioni di morale e rinnovamento proprio no!». Nardi non era presente alla segretetia e Leri la rimprovera: «Se si fosse informata avrebbe scoperto che la riunione i con cui sono state votate le candidature si è svolta in un clima di grande serenità e nel rispetto di tutti. Non basta alla Nardi aver distrutto e diviso già altri partiti? Adesso vuole provarci con il nostro? Non gli verrà permesso!». E le rinfaccia i passaggi politici da Prc a Sel e poi al Pd: «Che peccato che questa sete di rimanere a galla e la brama di liberarsi del passato, le faccia perdere anche il pudore e la coerenza. Non accettiamo lezioni da nessuno e men che meno da chi nella vita non ha fatto altro che stare in politica solo per essere candidata a qualcosa».